Se i primi ingredienti potevano apparire un po' banali (un'isola deserta e un gruppo di superstiti di un disastro aereo) il resto della storia è senza dubbio un sapiente mix di novità, paranormale, filosofia e suspance vecchia scuola che ha saputo rendere il serial televisivo Lost fra i programmi più seguiti e amati degli ultimi anni.
Gli sceneggiatori non avrebbero potuto intrecciare meglio la storia, raccontata secondo schemi spazio-temporali decisamente post-moderni, con continui flashback e flashforward che rendono il racconto ancor più ostico e allo stesso tempo intrigante.
La geniale idea di affidare il nome di un filosofo o di un pensatore del passato a ciascuno dei personaggi dell'isola la dice lunga sulla volontà di produttori, registi e sceneggiatori di raccontare un viaggio non solo fisico ma anche mentale. I personaggi vivono l'isola come un percorso iniziatico verso la conoscenza – non importa se di sé stessi o di ciò che li circonda – ognuno con il suo bagaglio di esperienze, con la propria speranza e con un personale senso della vita.
Forse è proprio questo il motivo del successo di Lost, la ricerca continua del senso, il legame fra ciò che non si conosce, che non si capisce, e l'esperienza che porta alla conoscenza. O almeno ad una parte di essa.
Lost 6 si compone di 18 puntate, durante le quali gli sceneggiatori avranno il compito, non facile in realtà, di svelare tutti i misteri e gli arcani dell'isola.
Lost è arrivato al rush finale, Italia e USA stanno trasmettendo le puntate della sesta serie quasi in contemporanea su Fox, e questo è un altro segnale del successo che anno dopo anno ha portato il serial Lost ai vertici del gradimento del popolo televisivo degli appassionati.