“Sono un bravo ragazzo”, la biografia di Nuti arriva in teatro

“Sono un bravo ragazzo”, la biografia di Nuti arriva in teatro

Sono un bravo ragazzo” è l'autobiografia voluta e pensata dallo stesso Francesco Nuti, curata dal fratello Giovanni e pubblicata dalla casa editrice Rizzoli nel 2011.

Abbiamo intervistato Francesco Epifani, creatore e protagonista dell'omonimo monologo teatrale, il primo in assoluto in Italia, per raccontarne insieme la genesi e i retroscena.

D – Francesco, com'è nata l'idea dello spettacolo?
R – "E' nata da un regalo che ho pensato di fare a me stesso per Natale. Amo e seguo da sempre Francesco Nuti, conosco a memoria tutti i suoi film e mi sono sempre ispirato alla sua arte per il mio percorso di attore, mi ritrovo molto in lui. Trovo inoltre che in Italia non lo si valorizzi come meriterebbe. Così, quando è uscita la sua autobiografia, sono andato in libreria, l'ho acquistata e mi sono anche fatto fare un pacchetto regalo.
Ma uscito dal negozio non ho resistito e l'ho subito scartato”.

D – E poi cosa è successo?
R – "Ho letto il libro tutto d'un fiato, ovviamente, e sono rimasto affascinato ancora di più. Non si trovano in giro molte informazioni su Francesco, c'è qualcosina su Wikipedia ma non molto, questo libro consente al pubblico di scoprirlo davvero per la prima volta.
Mi sono ritrovato molto in questo libro, quindi la stesura di un'opera teatrale che raccontasse Francesco è stata una conseguenza quasi naturale".

D – Come hai affrontato il riadattamento teatrale?
"Ho voluto restare fedele quanto più possibile al libro, mettendoci però anche qualcosa di mio: il protagonista dell'opera si chiama Francesco, come me e come Nuti, mi sembrava un dettaglio carino da mantenere.
Francesco è il proprietario di un vecchio cine-teatro, pieno di debiti e costretto a vendere la sua struttura a dei cinesi. L'epoca d'oro del cinema degli anni Ottanta e Novanta è finita da un pezzo purtroppo e la gente frequenta poco i cinema. Per questo Francesco è costretto a vendere la sua attività ma, prima di far calare il sipario sul proprio cinema, decide di organizzare un'ultima serata e dedicarla a colui che gli ha fatto amare i cinema sin da bambino, il suo artista preferito, Francesco Nuti. Così chiama tutti quelli che conosce (in questo caso il pubblico presente in sala) e inizia a raccontare l'arte di Nuti mostrando tutte le sue emozioni, le paturnie, il suo essere ansioso e impacciato, così come lo sono io nella vita reale".

D – Due autobiografie che si intrecciano insomma…
R – "Esattamente".

D – La famiglia Nuti è stata coinvolta nella stesura dell'opera? Cosa ne pensa Francesco?
R – "La famiglia Nuti è stata coinvolta sin da subito, quando lo spettacolo “Sono un bravo ragazzo” era ancora un'idea nella mia mente. Hanno accolto l'idea molto positivamente e Giovanni, il fratello di Francesco, mi ha aiutato a mettermi in contatto con la casa editrice per avere le autorizzazioni necessarie. Forse riusciranno a partecipare personalmente alla prima, ma è ancora in forse. Sarebbe bellissimo. Proprio per questo sto facendo di tutto per portare lo spettacolo anche a Prato, in modo che lo stesso Francesco possa venire a vederlo".

Per maggiori informazioni sullo spettacolo è possibile consultare la pagina ufficiale di Facebook dell'associazione culturale Inversi, ente promotore dell'evento:

https://www.facebook.com/pages/Associazione-Inversi/499702703426981?fref=ts

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