Giovedì 18 dicembre, serata di poesia al caffè D'arte Dolceamaro (Bari – via San Francesco n. 11). L'artista Michele Damiani presenta "La vite me pigghie pe mane" edito da Progedit, l'ultima raccolta di poesie di Maria D'Apolito Conese.
Con la raccolta di versi La vite me pìgghie pe mane, Maria D'Apolito Conese conclude una trilogia poetica cominciata con Jè chesse la vite? e continuata con Cusse guste desperate pe la vite.
In un percorso alla ricerca del senso della vita, la poetessa approda con l'ultima opera alla serenità. Dopo le tempeste, le cadute, le delusioni, la malattia, ecco che, con la maturità, l'esistenza prende per mano e mostra il suo vero senso: un fiore che torna a emanare il suo profumo e a mostrare i suoi colori.
Per scrivere i suoi versi, per esprimere la sua poesia Maria D'Apolito Conese usa il dialetto barese con una potenza espressiva che trascende il folclore e la tradizione e attinge alle radici più intime dei sentimenti umani.
In questa cornice trovano spazio, tuttavia, i ricordi, le storie e i sapori della sua terra. Il sole, la musica, la domenica, la luna, il capodanno, un paio di scarpe di pellelucida, una fetta di melone. tutto concorre a prenderci per mano e a farci gustare la vita.
L'autrice: Maria D'Apolito Conese è nata a Gioia del Colle, ma vive a Bari. Conquistata dal fascino della lingua dialettale, ha cominciato a usare questo linguaggio per dare voce al cuore. Nel 1984 pubblica Je chesse la vite? (Giuseppe Laterza, Bari), nel 1988 vede la luce presso Schena (Fasano) la seconda raccolta di poesie: Cusse guste desperate pe la vite.Del 1993 è il libro di fiabe e racconti: Mazze e panelle, Cande e storielle (Schena, Fasano).
Nel 1996 ha ricevuto il premio Caravella d'Argento per la Piedigrotta barese e nel 1997 ha ricevuto il Premio Antigone per la poesia. Collabora a programmi radiofonici e televisivi ed è invitata a recitare i suoi versi in numerose scuole.