In esclusiva per Librerie.it, Tosca si racconta

Tosca

È un buon periodo per Tosca: archiviate certe, pur felici, esperienze sanremesi e con esse i condizionamenti diretti ed opprimenti della "grande industria discografica", la cantante romana ormai da qualche tempo sembra aver trovato la sua perfetta dimensione nel contatto diretto con la gente a teatro. Cantare sì, sempre, meglio comunque se in uno spettacolo teatrale e ben lontani da ogni discorso di marketing…

– Dunque ora, come da titolo del tuo nuovo disco, "stai bene al mondo"… una bella affermazione… in positivo…

– Certo, ora mi sento me stessa… ma già da qualche anno ormai… Da quando il mio amore per il teatro ha avuto la meglio su quelle che potevano essere pericolose routine discografiche…

– Pericolose…

– Nel senso che poi alla fine mi sentivo un "panettone" da confezionare nel miglior modo possibile per venderlo facilmente… Io cantante a tempo pieno mi sono ritrovata ad essere su insistenza di Arbore e Mattone che mi avevano ascoltata in un locale… Son stati loro a spingermi, a coinvolgermi in alcuni programmi televisivi prima e poi ad incoraggiarmi a spiccare il volo da sola …

– Cosa che tu hai puntualmente hai cercato di fare…

– Sì, ma mal sopportando tutto quello che c’era intorno… Poi c’è stato il grande successo di "Sette spose per sette fratelli" a teatro e tutto mi è risultato chiaro… chiarissimo…

– Nel tuo nuovo cd c’è una canzone, "Romana" che riporta chiaramente ad una certa tradizione canora capitolina… ad una "Signora" cui siamo tutti un po’ affezionati, tal Gabriella Ferri…

– Quel che hai detto mi fa enormemente piacere, io ero piccola e papà, che poi ha solo 22 anni più di me, mi portava a vedere gli spettacoli della Ferri… La adoro, anche i miei spettacoli sono un po’ costruiti come i suoi, come modo di sentire le cose… i miei dischi come i suoi… dei concept album… Sarei felice di essere quella che raccoglie il suo testimone, la continuatrice del suo modo di far musica, di essere artista straordinaria…

– "Ciao Luigi", invece, è un chiaro omaggio a Tenco…

– Certo, perché anche se parli con i cantautori di oggi che vanno per la maggiore, Silvestri, Gazzè, tutti ti rispondono che il punto di riferimento iniziale anche per loro è stato il grande Luigi… Tutta la buona canzone italiana d’autore degli ultimi 30-35 anni parte da lì.

– Quando hai un attimo di tempo sei una che legge molti libri, si dice in giro…

– Mi piace tantissimo leggere e molti libri, in qualche modo, sono poi finiti nelle mie canzoni. Come autori vado un po’ a periodi… Ho sempre amato e continuo ad amare Mc Ewan, ma seguo anche molto gli scrittori italiani, Rossana Campo, Matteo Bianchi (con cui ho scritto l’ultimo spettacolo), anche la Tamaro… Ho avuto modo di conoscerla bene e devo dire che si tratta di una persona dolcissima, un po’ diffidente sulle prime, che poi però, se riesci a conquistare la sua fiducia, si apre e diventa molto umana e alla mano… Non condivido questo modo di fare di noi italiani, che dobbiamo sempre in qualche modo cercare di distruggere le nostre migliori menti.

– "Sto bene al mondo" è un album, ma anche uno spettacolo teatrale che ha debuttato con successo all’Ambra Jovinelli. Quando lo si potrà vedere nuovamente in giro per l’Italia?

– Credo a dicembre, entro il 2004 dovremmo essere in grado di portarlo in tutta Italia. Intanto c’è il disco da promuovere, ma alla mia maniera, senza diktat esterni, come una che veramente, finalmente, in tutto e per tutto si sente se stessa!

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