Da Meltemi Editore Novità Aprile 2004

Vite di confine. Etnicità e nazionalismo nella Macedonia occidentale greca di Piero Vereni

Cosa significa vivere alla frontiera fra due stati e sentire di appartenere a due etnie storicamente in conflitto? "Chi sono io, se mia madre mi dice che sono greco e mio padre invece prova a fare di me un macedone?".

Il temine Macedonia divenne agli inizi del Novecento sinonimo di confusione, di miscuglio inestricabile di culture e appartenenze. Cos’è rimasto di quel miscuglio dopo un secolo di pulizie etniche, purificazioni nazionali, deportazioni e fughe? Gli stati dei Balcani sono riusciti a uniformare le loro popolazioni, oppure sotto l’apparente omogeneità cova ancora una differenza radicale, che attraversa ogni singolo paese? Attraverso un attento lavoro etnografico condotto nell’estremità occidentale della Macedonia greca, Piero Vereni ha ricostruito il senso di appartenenza di una comunità di confine, greca per passaporto, slava per cultura e lingua, oggi anche cosmopolita dopo duecento anni di emigrazione. Come si può essere fedeli cittadini del proprio stato se non se ne condivide la cultura “ufficiale”? Una domanda, quindi, sorta in contesto “locale”, ma che oggi sollecita la risposta di ognuno di noi, qualunque sia la nostra appartenenza: ci si può sentire membri di una comunità nazionale senza condividerne tutti i valori? Si può amare la Patria senza rinunciare a criticarla? Un’etnografia che riconosce dunque esplicitamente la sua natura anche metaforica, un caso apparentemente lontano che può aiutarci a riflettere su un tema emergente del dibattito politico nazionale.

L'onda anonima. Scritti sull’opinione pubblica di Tocqueville, Lippmann, Toennies, Allport, Lazarsfeld, Habermas, Luhmann, Bourdieu, Noelle-Neumann, Landowski – A cura di  Stefano Cristante

Sappiamo bene quanto conti l'opinione pubblica, soprattutto in campagna elettorale… In questa antologia, le analisi più significative di un fenomeno apparso già agli albori della società moderna, ma di attualità sempre crescente in prospettiva mondiale.

Clima di opinione, sondaggi di opinione, leader di opinione, opinion-makers: nell’impetuoso flusso multimediale globale degli ultimi decenni il concetto e il ruolo dell’“opinione pubblica” si sono insinuati in modo sempre più capillare e pervasivo nel nostro vivere quotidiano. Dai grandi classici alle teorie più attuali, questa antologia dà voce a quanti hanno riflettuto in termini analitici sull’argomento: da Alexis de Tocqueville a Walter Lippmann, da Ferdinand Toennies a Floyd H. Allport, da Paul F. Lazarsfeld a Jürgen Habermas, da Niklas Luhmann a Pierre Bourdieu, da Elizabeth Noelle-Neumann a Eric Landowski, le scienze sociali hanno sempre indagato la complessità di questo misterioso oggetto di studio, testimoniandone l’onnipresenza nella storia, anche al di fuori del periodo della modernità. Immersi nei climi di opinione simulati attraverso la diffusione e la penetrazione mentale dei sondaggi, non possiamo non fare i conti con questa fondamentale categoria del sociale. E conoscere il pensiero di quei teorici che l’hanno analizzata, con approcci anche molto diversi, non può che renderci più consapevoli del suo significato e della sua funzione, per una corretta interpretazione di un bene strategico nella società dell’informazione globale e della crisi della partecipazione collettiva.

Ferdinand de Saussure di Massimo Prampolini

Un agile strumento didattico per ricostruire la figura e il pensiero di uno dei padri della linguistica moderna, con utili "pop up" che spiegano il quadro storico e il clima culturale nei quali furono concepite le teorie principali.

L’opera di Ferdinand de Saussure, e in particolare il suo Corso di linguistica generale, rimangono un punto di riferimento obbligato per tutta la linguistica del Novecento. Con le teorie di questo grande linguista si sono misurati tutti gli studiosi di linguistica e filosofia del linguaggio del secolo scorso. Massimo Prampolini ci offre una guida rigorosa ed essenziale alla vita e al pensiero di Saussure, tenendo conto del lavoro non solo filologico, ma interpretativo e teorico degli ultimi decenni. Partendo dallo sfondo storico in cui maturarono le prime esperienze di ricerca e la riflessione saussuriana, l’autore passa a esaminare nella sua problematicità testuale ed editoriale l’opera postuma non scritta, il Corso di linguistica generale, approdando quindi all’analisi delle due coppie teoriche chiave: langue/parole e sincronia/diacronia. Infine, delinea con estrema chiarezza l’incidenza delle idee saussuriane sui maggiori poli di aggregazione della linguistica teorica e della filosofia del linguaggio del Novecento.

“A Massimo Prampolini va il merito di aver distillato con molto acume ciò che più e meglio serve ad accostare e intendere la lezione di Saussure” (dalla Prefazione di Tullio De Mauro).

L'antropologia culturale oggi – A cura di Robert Borofsky. Ristampa 2004 riveduta e corretta!

Diventata un classico per chi si occupa di scienze antropologiche, questa raccolta di saggi rappresenta una "messa a fuoco" sullo stato della disciplina ad opera di Lévi-Strauss, Geertz, Marcus, Bloch e molti altri.

Un testo molto atteso in Italia: per il suo significato e per il modo in cui è stato costruito. Per il suo significato: questo testo vuol essere un bilancio che l'antropologia compie della propria storia a 150 anni dalla sua nascita. Per il modo innovativo in cui è stato costruito: a trentatré fra i più noti antropologi – da Lévi-Strauss a Goody, da Sahalins ad Harris, da Geertz a Marcus – è stato chiesto di indicare non solo l’attuale “stato dell’arte” di una disciplina, ma a descrivere – con una specifica e nel suo genere unica nota autobiografica – le proprie personali teorie e le proprie radici intellettuali. È nato così un testo che per la prima volta racchiude i principali paradigmi di ricerca in vigore nelle scienze antropologiche. Ciascuna delle sei sezioni tematiche che compongono il libro – preceduta da una presentazione di Borofski – è stata curata da antropologi italiani che vi hanno aggiunto aggiornamenti metodologici e bibliografici. L’edizione italiana sottolinea l’obiettivo e il metodo con cui quest’opera è stata pensata: costruire, attraverso una pluralità di interventi – i curatori italiani delle diverse sezioni sono Massimo Canevacci, Paola De Sanctis Ricciardone, Vanessa Maher, Vincenzo Matera, Giovanna Salvioni, Alberto Sobrero, Massimo Squillacciotti – unica nel panorama editoriale, una mappa dei problemi con i quali oggi si misura l’antropologia culturale.

Next city: culture city di  Maurizio Carta

La città del futuro sarà sempre più una “città della cultura”, in grado di competere nel panorama internazionale attraverso la valorizzazione e la promozione della propria identità culturale. Sarà lo scenario della competizione delle energie, delle risorse umane, delle intelligenze collettive e della creatività per la costruzione di un’evoluzione più compatibile con le molteplici identità e vocazioni e più sostenibile rispetto alle risorse e sensibilità. Il processo è già evidente in molte città, da Barcellona a Bordeaux, da Marsiglia a Newcastle, da Lione a Rotterdam, a Milano, protese verso la valorizzazione delle proprie culture, attraverso la sperimentazione di forme sociali inedite e la progettazione di luoghi capaci di rispondere alle nuove domande della comunità e di alimentare nuove economie. Questa analisi delle culture cities si chiude con una sintesi di alcune ricerche condotte negli ultimi anni a Palermo e offerte come riflessioni e pratiche per il nuovo progetto urbano.

LaborArte. Esperienze di didattica per bambini a cura di  Massimo Squillacciotti

Come avvicinare i bambini all'arte e al teatro? Imparando a "fare" concretamente arte.

Questo libro nasce a Siena, dall’esperienza di didattica dell’arte rivolta ai bambini e realizzata nella collaborazione tra il Laboratorio del Santa Maria della Scala, la Cooperativa Elicona e la Compagnia Teatrale laLut per la sezione didattica del Centro d’Arte Contemporanea “Palazzo delle Papesse”, il Museo d’Arte per Bambini, il Laboratorio di Didattica e Antropologia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. Il libro “racconta” proprio di alcune di queste esperienze con il resoconto scritto dagli operatori protagonisti che hanno gestito le attività didattiche; e poi si apre e si chiude con due interventi di antropologi sull’imparare a fare, sul coinvolgimento diretto della persona come “giusto” metodo della conoscenza riguardo sia allo sviluppo delle abilità cognitive nella libera attività espressiva della rappresentazione “grafica”, sia all’apprendimento della lettura dell’oggetto d’arte come manifestazione dotata allo stesso tempo di creatività e tecnica.

La società del risentimento di  Stefano Tomelleri

Quanto ha influito il concetto nietzschiano di "risentimento" nella costruzione della morale moderna?

Quanto e come il risentimento condiziona la nostra vita quotidiana? Nel corso del Novecento abbiamo assistito a vere e proprie eruzioni di questo male insidioso e tuttora siamo spettatori del suo proliferare ai vari livelli della vita sociale: familiare, locale e planetario. Scopo dell’autore è l’esplorazione dei presupposti antropologici e sociali costitutivi di quel male e della sua genesi a partire dal modello nietzschiano, che sostenendo la perfetta, automatica e necessaria coincidenza tra l’essere dalla parte dei deboli e l’essere dalla parte di una cultura, di una morale, di una società del risentimento, sembra escludere ogni possibilità di appello ai principi di eguaglianza e di solidarietà. Accogliere questa provocazione obbliga la modernità a misurarsi anche con la gravità delle conseguenze estreme che ne trae lo stesso Nietzsche, cioè con l’idea limite che la secolarizzazione sia da condannare moralmente in quanto giustifica il nostro risentimento. L’indagine dell’autore dà per acquisito che entrambe queste sfide vadano accolte: la sfida a non distogliere mai lo sguardo dalle nostre bassezze di uomini, e quella a non dimenticare le conseguenze estreme e antidemocratiche che deriverebbero dal limitarsi alla condanna nietzschiana di tali bassezze.

“Il libro di Stefano Tomelleri è un contributo di grande importanza per l’ampliamento e l’approfondimento di questa nozione nietzschiana, così preziosa quanto pericolosa, il risentimento. L’autore si basa su questa idea per condurre una riflessione approfondita sulla vera natura dei rapporti umani. Questa ricerca, così rigorosa quanto brillante, costituisce una tappa importante nell’indispensabile superamento delle prospettive del xx secolo” (dalla Prefazione di René Girard).

Telefono:085.8008513
Fax: 085.8002099
Viale Europa 23/25 c/o Blu Business Palace
64023 Mosciano Sant'Angelo (Teramo)