Acque minerali: lo scandalo continua
Nel giugno 2003 il libro-inchiesta "Qualcuno vuol darcela a bere" di Giuseppe Altamore (Fratelli Frilli Editori) portava alla luce dati allarmanti circa le quantità di sostanze inquinanti contenuti (e non dichiarate in etichetta) nelle acque minerali. Ai consumatori restava un’unica speranza: il decreto del Gennaio 2004 che avrebbe dovuto obbligare i produttori di acqua minerali che non rispettavano gli obblighi di legge a mettersi in regola imbottigliando acqua priva di sostanze tossiche. Così non è stato. Secondo quanto afferma la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, il nuovo decreto ammette la presenza – in tracce – di sostanze inquinanti. Ci si chiede a questo punto quanto conti l’interesse e la salute del consumatore.
ANSA – ROMA, 5 FEB ALIMENTARE:
ACQUE MINERALI; DE PETRIS, TROPPA TOLLERANZA DECRETO SIRCHIA AMMETTE ECCESSO SOSTANZA TOSSICHE
Il decreto del ministro Sirchia «ha introdotto una soglia di tolleranza per una serie di sostanze tossiche ad alto rischio grazie alla quale le grandi aziende produttrici di acque minerali possono continuare a immettere sul mercato prodotti altrimenti fuorilegge, in danno dei consumatori e in contrasto con le normative europee». Così Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura e Alimentazione, ha chiesto oggi al ministro della Salute di revocare il decreto ministeriale del 29 dicembre scorso con il quale si stabilisce per tensioattivi, oli minerali, antiparassitari, policlorobifenili, idrocarburi ed altre sostanze pericolose una soglia di rilevabilità strumentale al di sotto della quale le aziende produttrici potranno continuare a dichiarare che le acque minerali imbottigliate sono esenti da ogni inquinamento. «L'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Torino – prosegue la senatrice – aveva accertato nel giugno scorso che 23 delle 28 marche di acque minerali analizzate non rispettavano l'obbligo di legge di essere completamente prive delle sostanze tossiche in questione; successivamente il numero delle marche non in regola è salito a 86». Per De Petris, dunque, «invece di affrontare all'origine le cause dell'inquinamento, il ministro della Salute si è inventato, in piene festività natalizie, questo singolare espediente giuridico, che non ha alcun riscontro nella normativa comunitaria, grazie al quale le acque minerali inquinate diventano miracolosamente pure». Con questo decreto, secondo la senatrice, «si consente la presenza di composti nocivi in acque spesso pubblicizzate come benefiche per la salute», e per questo, «se il ministro Sirchia non revocherà, il provvedimento inviteremo i consumatori allo sciopero degli acquisti».
ANSA. FPI 05-FEB-04 15:29 NNN