"La leggerezza dell’amore è possibile?"
Amore leggero o amore pesante? L’amore ha delle regole oppure no? Queste sono le domande che mi frullano nella testa da quando ho letto "L’insostenibile leggerezza dell’essere", bel romanzo forse un po’ sopravvalutato, o forse no, quando sono in gioco i sentimenti tutte le cose cambiano di spessore, anche i libri che ne parlano.
Quello di Kundera non è che una cronaca. Cronaca, anzi cronache di amore.
La leggerezza dell’amore è possibile? Ma soprattutto, è sostenibile?
Me lo sono chiesta molte volte anche prima di leggere Kundera, magari in altre forme, e il risultato non mi ha mai dato alcuna soddisfazione, più che altro non ho mai trovato una risposta!
Vorrei essere capace di leggerezza in amore. Vorrei stare tranquilla, pensare a lui senza nessun problema, lui è lì, io sono sicura che mi ama, lui è sicuro che io lo amo, siamo sotto lo stesso cielo, calpestiamo la stessa terra, non ho bisogno di lui, soprattutto non devo aver bisogno di lui, voglio partire da sola e lui deve esserne felice, vuole partire da solo, io devo esserne contenta perché so che ha bisogno di svagarsi… ma…
Il mio amore è sempre troppo pesante.
Ho provato e sto provando a sperimentare la leggerezza.
Kundera sostiene che è insostenibile. Io invece credo che la leggerezza in amore sia uno stato di grazia solo che è sicuramente molto molto fragile. Del resto la leggerezza è fisicamente, per sua natura, fragile.
Che confine c’è tra la leggerezza e la pesantezza in amore? E ancora dove sta il confine tra la leggerezza della parola ti amo e l’inesistenza fisica delle parole “non ti amo”, dove?
Non c’è soluzione. L’equilibrio in amore è sempre instabile. Se l’amore diventa equilibrio probabilmente non è nemmeno più amore. E quindi potrebbe essere talmente leggero e impalpabile da essere inutile.
Alda Teodorani