A Palazzo Braschi si svolge fino all'8 maggio 2017 la mostra che racconta l'arte di Artemisia Gentileschi e di altri pittori del suo tempo
Nata a Roma nel 1593, Artemisia Gentileschi non è stata soltanto una efficace pittrice di ispirazione caravaggesca, ma tutta la sua vicenda umana è diventata un simbolo di libertà e di liberazione della condizione della donna.
Di lei, infatti, si ricorda, oltre alla sua produzione artistica di qualità, la vicenda legata allo stupro che subì da parte del pittore Agostino Tassi, un episodio che, comunque, è sempre rimasto piuttosto controverso nella sua interpretazione.
“Artemisia Gentileschi e il suo tempo” è una mostra che permette di ammirare circa 90 opere tra le quali ci sono tanti stupendi quadri della pittrice insieme con opere di artisti dello stesso periodo e tra cui ricordiamo Simon Vouet, Jusepe de Ribera, Giovanni Baglione. E' una scelta legata alla volontà di dare al pubblico una visione molto ampia dell'espressione dell'arte in quegli anni.
La mostra mette, naturalmente, al centro prima di tutto Artemisia e la sua esperienza artistica che si svolse in varie città italiane: a Firenze, a Roma e a Napoli, città nella quale muore nel 1653. E' un percorso approfondito che ne racconta le peculiarità espressive molto intense e suggestive e che potranno essere ammirate in opere ben note tra cui la famosissima “Giuditta che taglia la testa a Oloferne” oppure il suo altrettanto noto “Autoritratto come suonatrice di liuto”.