La natura secondo De Chirico

La natura secondo De Chirico

La mostra allestita a Roma fino al 10 luglio presso il Palazzo delle Esposizioni, a cura dal critico Achille Bonito Oliva, pone l'accento sulle opere di De Chirico che esplorano il legame profondo fra natura e metafisica, fra ciò che si conosce e ciò che la natura nasconde fra le pieghe del reale.

Giorgio de Chirico, durante tutta la sua vita d'artista, ha indagato e reso vivido il contrasto fra natura e pensiero umano, che può certo esplorare il reale, ma deve interpretarlo secondo i simboli che la vita ha disseminato nel mondo. Sono infatti i simboli, il velo di maya che nasconde il principio delle cose, la chiave interpretativa di tutta l'arte di De Chirico.

La sua fama, in vita, fu ambivalente, e i contemporanei ebbero per De Chirico una sorta di odio e amore, specie per le feroci critiche che il pittore riservò all'arte del suo tempo, e a chi d'arte scriveva sulle riviste patinate dell'epoca.

La mostra comprende tutte le fasi artistiche, dagli esordi negli anni Dieci del secolo scorso, fino alla maturità, negli anni Settanta. Fra le sue nature silenti e le tele più famose, come Le muse inquietanti (1925) e la Malinconia Ermetica (1919), vi troverete davanti un percorso che rivela il senso della vita e dell'arte di uno che si può definire a ragione uno dei massimi maestri d'arte del Novecento, un genio che espresse un'estetica in cui l'anticonformismo delle forme e dei soggetti in realtà fonde le sue opere al suo più intimo sentire.

Le opere di De Chirico al Palazzo delle Esposizioni sono suddivise, secondo le tematiche trattate, in sette sezioni: Natura del mito, Natura dell'ombra, Natura da Camera, Anti-natura, Natura delle cose, Natura aperta e Natura viva.

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