L'edizione 2012 del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, che si è svolta dal 9 al 19 febbraio, è stata particolarmente importante per il nostro paese: il prestigioso Orso d'Oro è infatti stato consegnato ai registi Paolo e Vittorio Taviani per il loro film Cesare deve morire, realizzato non con attori affermati ma grazie all'interpretazione dei carcerati del Rebibbia di Roma.
Un film documentario in cui la tensione drammatica è tangibile, non solo perchè il film è ispirato a una piece dei più alti drammaturghi che il mondo abbia conosciuto (il Giulio Cesare di Shakespeare) ma anche perchè l'interpretazione è resa sincera da uomini che scontano la più alta pena, l'ergastolo, in una delle aree di massima sicurezza del carcere capitolino.
Erano ben ventun'anni che l'Italia non portava a casa il premio più prestigioso del Festival di Berlino, da quando il regista Marco Ferreri vinse con la pellicola drammatica La Casa del Sorriso, nel 1991. La kermesse berlinese è uno fra i festival più importanti e prestigiosi dedicati all'arte cinematografica, per questo il premio ai fratelli Taviani è un riconoscimento importante non solo per la loro affermata carriera, ma per tutta l'Italia.
Gli altri premiati 2012
Oltre l'Orso d'Oro, il Festival del Cinema di Berlino ha premiato, grazie alla votazione della giuria internazionale composta dal presidente Mike Leigh, da Anton Corbijn, Asghar Farhadi, Charlotte Gainsbourg, Jake Gyllenhaal, François Ozon, Boualem Sansal e Barbara Sukowa diverse altre pellicole, in ordine di importanza:
- l'Orso d'argento è stato consegnato al film Just The Wind di Bence Fliegauf;
- l'Orso d'argento per la miglior regia a Christian Petzold che ha diretto Barbara;
- l'Orso d'argento per miglior attrice a Rachel Mwanza in Rebelle (War Witch) di Kim Nguyen;
- l'Orso d'argento per miglior attore a Mikkel Boe Flsgaard per l'interpretazione in A Royal Affair di Nikolaj Arcel;
- l'Orso d'argento per il contributo artistico a Lutz Reitemeier per la fotografia di White Deer Plain di Wang Quan'an;
- l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Nikolaj Arcel e Rasmus Heisterberg per A Royal Affair di Nikolaj Arcel;
Infine una menzione speciale con il riconoscimento del Premio Alfred Bauer al Tabu di Miguel Gomes.