Dal 15 marzo al 25 maggio 2003, la Fondazione Bandera per l'Arte organizza una mostra dedicata a Luigi Zuccheri, intitolata "Luigi Zuccheri. Opere dal 1947 al 1970". Per l'occasione è stato realizzato un catalogo di 52 pagine con 60 tavole a colori, con testi di Lucio Damiani e Maurizio Fagiolo Dell'Arco.
Nell'avvicinarsi del centenario della nascita, la Fondazione Bandera per l'Arte, in collaborazione con la Colussa Galleria d'arte di Udine, dedica una mostra a Luigi Zuccheri (Gemona del Friuli 1904 – Venezia 1974) uno dei grandi protagonisti dell'arte friulana. L'artista vive la sua infanzia e adolescenza nella casa paterna di San Vito al Tagliamento e frequenta a Udine i primi anni del Ginnasio. La prima grande Guerra lo costringe a sfollare a Firenze. In seguito compie i suoi studi letterari a Parigi e a Venezia ma, in seguito, contro la volontà del padre, nobile e ricco proprietario agricolo, interrompe gli studi per dedicarsi al disegno e alla pittura, prima con Alessandro Milesi e Umberto Martina e poi a Parigi, dove si interessa al movimento surrealista. Dal 1938 al 1945 dipinge la serie dei quadri dedicati ai "Santini" ed agli "Arcimboldi", nature morte con maschere, libri e miniature; nel contempo scompare dalla sua pittura la figura umana. Del 1949 è la sua conoscenza, a Firenze, con Giorgio De Chirico del quale diventa amico e sodale.
La mostra che la Fondazione dedica a Luigi Zuccheri, scomparso purtroppo in un momento di grande creatività, indaga gli anni più significativi della sua attività, con lavori eseguiti tra il 1947 e il 1970, periodo in cui la realizzazione di opere dall'intenso impatto visivo e poetico si fonda su una fluida e originale compenetrazione delle funzioni sceniche del paesaggio e delle figure animali che, nel tempo, diventano sempre più grandi, a volte quasi gigantesche; una sorta di metafisica naturale, vicina alle fughe fantastiche dell'amico De Chirico. Più di 50 le opere in mostra: dipinti, piccole sculture in bronzo, la serie di opere su pergamena, capitolo delle pitture religiose dedicate a Santa Caterina, patrona d'Italia. La mostra è la prima di un contesto che avrà sviluppo in una serie di iniziative a carattere nazionale per il centenario della nascita; in tale occasione verrà ristampata l'opera "Del pitturar a tempera" che l'artista ha scritto in veneziano, italiano e inglese, edita nel 1966 da Scheiwiller.
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