Il fotografo americano è in mostra in Italia presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo fino al 15 maggio 2016
Ryan McGinley è nato nel 1977 e ha iniziato giovanissimo a mettersi in evidenza con la qualità del suo lavoro.
Le sue immagini fotografiche esprimono con grande profondità le situazioni che vengono narrate e che hanno fatto riferimento anche alle problematiche sociali e agli eccessi della società contemporanea.
Il percorso della mostra, che ha come titolo: “Four Seasons”, si svolge lungo quattro sale in cui sono esposte oltre quaranta immagini per raccontare quanto sia importante il collegamento che McGinley esprime nel rapporto tra la natura e l'essere umano.
In ognuna delle sale viene rappresenta una stagione dell'anno a cominciare dall'inverno, che viene dipinto con immagini di grande suggestione, nelle quali dominano le vibrazioni cromatiche fredde: c'è il ghiaccio dalle sfumature blu e in questo scenario appare la visione dei corpi nudi ritratti mentre vivono in perfetta armonia con la natura.
La sala dedicata alla primavera si offre con immagini di grande leggerezza, scattate da McGinley durante i suoi spostamenti lungo il territorio americano alla ricerca degli scenari più affascinanti e suggestivi.
Si passa, poi, all'intensità dell'estate e a quella, ancora più profonda e meditativa, donata dai colori dell'autunno.
Nelle immagini, oltre alla visione cromatica che si esprime con tonalità morbide, vellutate e cariche, in grado di definire sia equilibrio che una forte emozione sensoriale, il concetto di base è proprio quello di sottolineare quanto sia profondo e privilegiato il rapporto tra l'uomo e la natura che lo circonda.
Nelle fotografie di McGinley c'è una sorta di fusione, di unione, di ritorno alla percezione di un'energia che è viva, che esiste attorno a noi e che l'essere umano può vivere e condividere: un concetto che viene reso ancora più profondo, diretto e sincero proprio dalla nudità dei corpi nella immagini.