Perché viviamo? di Marc Augé
Il teorico dei "non-luoghi" ripercorre il cammino che lo ha portato dall'antropologia africana all'analisi delle contraddizioni dell'Occidente. In questo percorso, la sua risposta agli interrogativi che tormentano l'uomo medio, preoccupato per la politica internazionale, tentato dal consumismo, affascinato dal Grande Fratello. Inedito in Italia!
Il sogno di butterfly. Costellazioni postcoloniali di Rey Chow
Introduzione e cura di Patrizia Calefato
<<Rey Chow è nata a Hong Kong e si è formata culturalmente prima nella ex colonia britannica, poi negli Stati Uniti. La sua particolare attenzione per i temi del visivo intrecciati strettamente con la cultura, il linguaggio e la politica, la sua scrittura densa, la sua competenza in ambito orientalista, l'ampiezza del raggio dei suoi interessi, ne fanno una delle studiose "postcoloniali" attualmente più stimolanti>>. Patrizia Calefato
La narrativa italiana degli anni Novanta. A cura di Elisabetta Mondello
Gli anni '90 vedono l'esordio di "giovani autori" come Niccolò Ammaniti, Enrico Brizzi, Aldo Nove, Silvia Ballestra, Tiziano Scarpa: hanno rivoluzionato il mercato e acceso il dibattito critico sui media. A dieci anni di distanza, questo saggio ricostruisce mode, dinamiche, influenze dominanti nella stagione letteraria del pulp e del cyberpunk.
La modernità della religione di Charles Taylor
Spesso i costumi della società contemporanea sono stigmatizzati dalle istituzioni religiose: è possibile, quindi, essere credenti e al tempo stesso moderni? Le pratiche religiose si ridurranno quasi esclusivamente a forme di culto privato, con la conseguenza di uno scollamento sempre maggiore fra vita individuale e collettiva?
Turismo e società complesse di Alessandro Simonicca
Nell'era del turismo di massa, il viaggio è vero incontro con un'altra cultura?
La Costituzione Europea. Luci e ombre. A cura di Elena Paciotti
Rodotà, Marramao, Napolitano e altri si confrontano sul Trattato costituzionale dell'Unione.
Sprawltown di Richard Ingersoll
cosa si intende per "città diffusa"?
La conoscenza come cultura di E. Doyle McCarthy
Come interagiscono cultura e società?
Questo libro offre un contributo fondamentale al rinnovamento della sociologia della conoscenza, ipotizzandone un nuovo paradigma nelle condizioni determinate dal pensiero postmoderno e dalla “svolta culturale” nelle scienze sociali e umane a partire dagli ultimi vent’anni. Un paradigma che libera i saperi dal rapporto condizionante con la società come “struttura” per radicarli nelle pratiche, nella cultura. Centrale diviene dunque la funzione attiva che i saperi assolvono nella vita pubblica. Questa prospettiva giustifica una lettura nuova di testi classici e un percorso selettivo tra gli autori, sociologi e non, e le discipline, che attraversa tutto il libro: da Marx a Durkheim, ai pragmatisti americani, da Mannheim a Berger, Sartre, Althusser, Foucault, al post-strutturalismo, ai cultural studies, alla critica femminista. L’autorità della scienza, della medicina e del diritto, l’impatto culturale delle forme e delle immagini dei mass media, il volto mutevole dei fondamentalismi politici e religiosi: questi sono i nodi problematici del mondo contemporaneo che la sociologia della conoscenza si presta in modo particolare a esplorare.
“La sociologia della conoscenza di cui tratta questo libro è nemica di ogni pretesa assolutistica (…) si pone come contrappunto al realismo, all’idea che le conoscenze siano strumenti che permettono di afferrare una realtà che esiste di per sé”.
E. Doyle McCarthy
E. Doyle McCarthy insegna Sociologia alla Fordham University di New York. Membro del comitato editoriale dell’International Journal of Politics, Culture & Society, è autrice di libri di teoria sociale, cultural studies e sociologia dei sentimenti.