“Firmato Parpot” e “Un Amore di Parpot”

Finalmente in libreria i primi due romanzi della saga dedicata a Barthélémy Parpot "Firmato Parpot"  e "Un Amore di Parpot"  di Alain Monnier editi da Fratelli Frilli Editori, due noir divertenti e imprevedibili da leggere tutti d'un fiato!

"Ho fame e ho freddo, non ho soldi, vivo in un appartamento modesto e non so come fare per comprarmi da mangiare e da vestirmi, amo una ragazza che si chiama Claudine Courvoisier che ho conosciuto ai corsi del CNAM nel novembre 1990 e che non ne ha voluto sapere di me perché sono senza lavoro e senza soldi. Sono vergine e non ho mai avuto rapporti intimi con le donne e, adesso, non mi interessano più le altre donne, perché amo alla follia questa giovane ragazza che si chiama Claudine Courvoisier del novembre 1990. Non ho mai avuto una vera vita, perché sono senza soldi e non ho un lavoro, ma mi basterebbe avere la mia Claudine perché nella vita è importante avere una donna, che per me sarebbe Claudine Courvoisier del novembre 1990, la mia sposa per tutta la vita".

Si presenta così il protagonista, l'ingenuo e irresistibile Barthélémy Parpot, un Marcovaldo con accento francese, un Malaussene provinciale e sgangherato ma con la stessa propensione ai guai.

Nel primo romanzo, Firmato Parpot, il protagonista, nella totale dissociazione dalla realtà che caratterizza i suoi pensieri, decide che è giunto il momento di realizzare il sogno della propria vita: sposare Claudine Courvoisier ed avere tre figli; convinto di dover trovare un lavoro al fine di rendersi più desiderabile, a causa del suo metodo poco ortodosso di rapportarsi con il prossimo si troverà suo malgrado coinvolto in  un'intricata situazione…

Nel successivo libro, Un amore di Parpot, Barthélémy ha finalmente trovato un impiego grazie alla quota lavoratori disabili del Ministero degli Interni, ed anche un nuovo amore, la bella Elsa Chauvière, giovane ventottenne sicura di quello che vuole dalla vita: vendicarsi di chi l'ha ridotta su una sedia a rotelle.

La storia non ci viene presentata da un io narrante, né tanto meno vengono utilizzati i dialoghi tra i personaggi. Lettere, biglietti vari, estratti di pagine di diario, rapporti di polizia, divagazioni . sono il modo in cui Monnier ci racconta la storia di questo moderno Don Chisciotte, che si dibattite e corre tutto il tempo nella direzione opposta da quella dove va il resto del mondo. Lo stile usato da Monnier per raccontarci le disavventure di Parpot è originale e divertente: Parpot si esprime con frasi a incastro, con parole che seguono il flusso dei pensieri, completamente estranei alla realtà che lo circonda, utilizzando un linguaggio ridicolo e patetico dove la punteggiatura sembra perdersi nei vicoli senza uscita di una scrittura claudicante.

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