I deputati Gabriella Pistone e Valerio Calzolaio sono lieti di presentare il volume fotografico di Pablo Balbotín Arenas I custodi della biodiversità, edito dalla Edizioni Angolo Manzoni.
Ne discutono insieme all'autore: Josè Esquinas-Alcázar (FAO), Riccardo Bocci (IAO), Marcello Buiatti, Luca Colombo
Martedì 13 luglio 2004, ore 17.30 – Camera dei Deputati – Sala delle Colonne, via Poli 19, Roma
I custodi della biodiversità non sono gli economisti, i politici, gli eticisti: sono i semplici contadini che sviluppano la biodiversità, la custodiscono e la usano, come scrive José Esquinas-Alcázar, segretario della Commissione sulle Risorse Genetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura della FAO:
"Gli agricoltori custodiscono la diversità genetica, la sviluppano e la usano in sistemi agricoli tradizionali, attraverso tecniche locali e conoscenze secolari. Le bellissime foto di Pablo Balbontín illustrano meglio di un’enciclopedia questa biodiversità, insieme alla vita e ai costumi degli stessi agricoltori ".
Aprile 2004, via libera dall’UE al mais Bt 11, geneticamente modificato. Sarà obbligatoria l’etichetta sulle confezioni e, secondo l’Assobiotech, questo rende davvero libera la scelta dei cittadini europei.
Ma è poi vero che i consumatori potranno scegliere guardando l’etichetta?
…una buona parte della popolazione mangia spesso o sempre in mense, refettori, ristoranti, dove la scelta è fatta da chi acquista per altri in base esclusivamente al prezzo. Se il food Ogm costa un centesimo o due di meno, puoi essere certo che ti sarà servito… E chi compra per l’ospizio o l’ospedale GUARDA L’ETICHETTA? E, vedendo Ogm, cambierebbe prodotto?
Secondo Francesco Ferrante, direttore di Legambiente, i cittadini non vogliono alimenti con ingredienti Ogm. Secondo Ivan Verga, vicepresidente dei Verdi Ambiente e Società, esistono rischi per i consumatori, perché la stessa UE ammette che in materia di sicurezza gli elementi addotti sono ancora limitati. La logica che muove questi esperimenti – afferma il Professor Gianni Tamino, biologo, docente dell’Università di Padova – non è una logica biologica, ma industriale.