I Pomarici: storia di un’antica famiglia meridionale

Una saga familiare dal Medio Evo ai giorni nostri – I Pomarici: storia di un'antica famiglia meridionale
Gli scambi epistolari tra d'Annunzio e Teodolinda Pomarici, in un libro di Riccardo Riccardi

Riccardo Riccardi si è laureato in Scienze politiche a Bari con una interessante tesi in "storia moderna" su una delle più prestigiose famiglie meridionali: il ramo dei Pomarici di Matera.

Durante il dibattito è il senatore notaio Andrea Pastore il primo a intessere le lodi della sensibilità dell'autore del libro nel descrivere l'amore platonico del Nostro Poeta per Teodolinda Pomarici. Quella Teodolinda che d'Annunzio definirà "flessuosa", quando la ricorderà negli anni successivi in "La Contessa di Amalfi", pubblicata nell'85 sul Fanfulla della Domenica, poi confluita nella raccolta San Pantaleone e infine nelle note Novelle della Pescara.

Come sempre avviene per d'Annunzio la trasposizione letteraria diviene verbo poetico. Così come delle altre tanti amanti, il cui carteggio andrà a confluire nell'opera letteraria dello scrittore, ci sono pervenute le lettere che il Vate indirizzò dal collegio Cicognini di Prato alla giovinetta amata. Ma le lusinghe del poeta, ancora diciassettenne e inesperto dell'amore, non fecero colpo e non riuscirono a smantellare la "piccola fortezza pescarese". Il carattere tenace di questa donna confluisce, nel libro, in una successione di bozzetti caratteriali delle figure femminili della famiglia Pomarici tutte molto forti e capaci di ribellarsi alle costrizioni del tempo per affermare la loro sfera affettiva e pubblica e di smantellare le viete consuetudini dei "maggiorascati" e dei "fedecommessi", che privilegiavano i rami maschili a discapito dei cadetti e delle donne nelle linee di successione ereditaria.

Le vicende di passioni e di ribellioni verso ogni forma di sopruso, che pervadono tutto il libro, non lasciano spazio – come dichiara lo stesso Riccardi – alla fantasia. Di fondamentale importanza si rivela pertanto il "saccheggio" delle fonti. Lo scrittore si è a lungo documentato prima di pervenire al suo "prodotto".

Molto importante si è rivelata la testimonianza diretta dell'anziana discendente Vera Pomarici, nel tratteggiare l'indomita figura della sua antenata.

Nel bel libro, edito da Levante Editori – Bari, sono presenti le lettere cartografe in fac-simile di d'Annunzio a Teodolinda Pomarici, la "flessuosa".

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