Un'altra educazione è possibile di Gloria Capecchi
Forum mondiale dell'educazione di Porto Alegre, Editori Riuniti, 2002.
Il volume Un'altra educazione è possibile, promosso dall'Associazione COFIR, raccoglie l'esperienza del primo forum mondiale dell'educazione tenutosi a Porto Alegre nell'ottobre del 2001 al quale sono intervenuti circa 15.000 addetti ai lavori tra ricercatori, esperti di formazione, insegnanti ed educatori, provenienti da 60 nazioni, al fine di discutere, ricercare, proporre metodi e metodologie in relazione allo stato dell'educazione a livello mondiale.
Duemila miliardi di Dollari. Questo è il valore globale del mercato mondiale dell'educazione, un valore che suscita appetiti sempre più forti e più vasti da parte delle multinazionali. Si verificano infatti, nel mondo, pericolose ingerenze delle multinazionali nei sistemi educativi, nei programmi e nelle politiche di molti stati come ben spiegano alcuni dei contributi compresi in questo volume.
Il Forum mondiale dell'educazione ha teso a riaffermare il valore di un'educazione pubblica di qualità e gratuita come diritto per tutti. Il curatore, Alessio Surian, che ha partecipato direttamente al forum mondiale dell'educazione di Porto Alegre, ha effettuato una selezione dei migliori e più interessanti interventi, per dare testimonianza di quanto si sia discusso e prodotto in quei giorni di lavoro e ricerca nella regione del Rio Grande do Sul, il risultato è questo testo edito e tradotto in esclusiva per l'Italia, una vera e propria ricchezza per contribuire alla riflessione sulla formazione ed educazione nel nostro paese, in un momento, come quello che stiamo vivendo, nel quale, anche in Italia, si affacciano tendenze alla mercificazione ed all'ingresso degli organismi economici nei sistemi educativi (sintomatico, a questo proposito, il recente accordo siglato dal ministro Moratti con Oracle e la recente iniziativa di un noto detersivo).
Foto dal futuro a cura di Federico Batini e Renato Zaccaria
A distanza di circa due anni dalla pubblicazione di "Per un orientamento narrativo" Federico Batini e Renato Zaccaria offrono alla lettura un prezioso contributo sul tema della formazione e dell'orientamento secondo la metodologia narrativa. Il volume è anche l'occasione per tenere a battesimo una nuova collana, diretta dallo stesso Federico Batini per la casa Editrice Zona, Sinergika, che si propone di favorire ed accogliere contributi e sinergie per lo sviluppo di riflessioni e ricerche in ambito formativo.
Comunità di apprendimento di Federico Batini e Andrea Fontana
Possiamo rintracciare oggi una comunanza nelle professioni? Il bisogno diffuso e irrinunciabile di formazione. Il fatto che ci sia la necessità di una educazione/formazione permanente porta a individuare insita in ciascuna professione la presenza di un sapere. Ma in questa asserzione sta anche la contraddizione che caratterizza il lavoro dei nostri tempi, è difficile a questo punto distinguere il confine che separa professionisti e non.
Anche la concezione alla base del rapporto tra insegnamento e apprendimento cambia: il tradizionale modello gerarchico non sembra più adeguato e nascono spontanee le comunità d'apprendimento, in cui si rintracciano le diverse azioni di autoformazione e gli obiettivi comuni di singoli che si uniscono consapevolmente in un patto formativo.
E allora possiamo fare un passo avanti, se andiamo verso le comunità d'apprendimento il soggetto non svolge più una mansione ma entra nel mondo delle professioni. La comunità d'apprendimento diventa perciò non solo l'espressione del nostro tempo, ma anche il fulcro vitale dell'istante, del locale e del contesto relazionale.
Come abbiamo detto nelle comunità d'apprendimento ci sono le conoscenze e le esperienze individuali e collettive ma, e occorre andare ulteriormente avanti, queste operano insieme per produrre un cambiamento progettato. Educare e progettare si integrano a vicenda perché se educare vuol dire cambiare, progettare significa soprattutto dare una direzione al cambiamento.
L'apprendimento emerge quindi nella sua complessità dall'interazione di ambiente fisico, contesto sociale e ambito individuale. Il soggetto è il protagonista nel processo di apprendimento e si identifica non più in una professione ma in tante professionalità.
A questo punto occorre domandarsi, può il mondo delle professioni aprirsi a quello delle professionalità?
La risposta possono essere un gruppo di persone eterogenee che condividono sistemi simbolici, regole, metodologie e tecniche e che mettono in atto una costante ri-negoziazione partecipata dei diversi saperi individuali sulla base di obiettivi comuni in un modello eco-istico di apprendimento. Le comunità d'apprendimento sono quindi il superamento simultaneo nella dialettica tra autoformazione ed eteroformazione.
Lo sguardo che carezza da lontano di Federico Batini. Per una formazione alla relazione di aiuto
Angeli Editore, 2002
"Lo sguardo che carezza da lontano" di Federico Batini, giunto alla seconda edizione (la prima si è esaurita in pochi mesi), si propone come "guida" per coloro che, con ruoli diversi (formatori, facilitatori, insegnanti, animatori, conduttori, etc.), si confrontano con la "relazione di aiuto". Il testo è pensato come supporto per la formazione e per l'auto-forrmazione alla relazione di aiuto. Il lavoro di coloro che esercitano rapporti di aiuto viene inteso da Batini "come il lavoro di un giardiniere molto attento e particolare: egli cura le sue piante con attenzione, dando a ciascuno non secondo una propria misura, ma secondo un sapere che è attento a ciò di cui ciascuna ha bisogno; quello che può essere giusto per una pianta può essere nocivo per un'altra. Il giardiniere però non è sempre presente,… fedele, ma non asfissiante non impedisce, con la propria ombra alla piccola pianta di crescere. Il giardiniere sa anche che, quando la pianta è divenuta albero, ha le sue radici e non ha più bisogno del suo supporto" (pag. 9).
Il volume è strutturato in quattro parti.
Nella prima sezione "Vite a posteriori. Per una riflessione epistemologico formativa sulla relazione di aiuto" l'autore va a spiegare il perché parlare di relazione di aiuto ed a definire in cosa consista un rapporto di aiuto, mettendo in risalto la "normalità" del tipo di relazione, dissipando l'equivoco che consiste nella sovrapposizione semantica del termine "relazione" o del termine "aiuto". In questa prima parte oltre che definire la relazione di aiuto, Batini fornisce alcune concetti di base per definire ciò che sta alle fondamenta della relazione di aiuto, cioè la comunicazione che viene affrontata nei suoi molteplici aspetti con un linguaggio accessibile e preciso al tempo stesso.
Nella seconda parte "Formare/formarsi alla relazione di aiuto" e nella terza "Sulla formazione alla relazione di aiuto" ci addentriamo in quello che è il nucleo del testo, in quella che è la caratteristica e la principale finalità del libro. In queste sezioni Batini mira a fornire indicazioni, concetti, riflessioni, suggerimenti che possano servire da supporto, sostegno, strumento per formare persone alla relazione di aiuto, ma anche per auto-formarsi, auto-aggiornarsi, auto-prepararsi ad intraprendere relazioni che hanno per oggetto il fornire aiuto. Ciò che sta alla base delle indicazioni fornite consiste nell'intendere la relazione non come una droga, ma come un supporto all'indipendenza ed all'autonomia.
Sia le caratteristiche tecniche che quelle metodologiche sono affrontate con chiarezza, lucidità e precisione fornendo anche tutti i riferimenti bibliografici necessari ad eventuali approfondimenti.
Nell'ultima parte "Appendice" ci viene fornita una "collezione" di giochi, esercizi, strumenti didattici ed una ricca sezione di bibliografia di approfondimento, da poter utilizzare nei percorsi formativi alla relazione di aiuto, ma anche da impiegare da soli, in piena autonomia.