Olivier Blanc, Parigi libertina al tempo di Luigi XVI traduz. di Giuliano Corà
Sesso, soldi, moda, potere, carriera: è ciò che emerge dalla trentina di ritratti di personaggi famosi dell'epoca presentati da Blanc. Il libro è incentrato sulle abitudini dei francesi a letto nel secolo dei Lumi e sulla valenza rivoluzionaria del libertinaggio, in quanto forma di reazione agli usi matrimoniali dell'epoca. Quando sposarsi costituiva l'esecuzione di un contratto d'affari tra famiglie, tradire il coniuge diveniva una conseguenza e un uso sociale neanche più tanto scandaloso (soprattutto per gli uomini e per i ranghi sociali più elevati). Scorrendo le pagine del volume si scopre come il libertinaggio diviene un'arte di vivere con le sue precise pratiche, i suoi costumi, i suoi luoghi, di cui l'Autore svela i segreti, gli aspetti comici e i drammi evidenziandone il lato raffinato e pittoresco.
Metro e ritmo nel primo Palazzeschi di Giuliana Adamo,
Il volume colma un vuoto notevole degli studi sulla poesia italiana del Novecento. Si tratta infatti della prima edizione critica delle poesie giovanili di Aldo Palazzeschi, quelle del decennio 1904-1914. In quest'edizione si dà conto del lungo processo di variazioni apportate dall'Autore alle poesie giovanili nel corso del quarantennio in cui egli cercò di definire l'antologia "ideale" della propria produzione poetica d'esordio. L'Autrice offre anche un accurato studio metrico del verso del poeta fiorentino.
Giovanni Pascoli, Poemi e Canzoni a cura di Mario Pazzaglia
Il secondo volume "pascoliano" edito nella collana «Diamanti» è in libreria da ottobre. La collana è nota al pubblico per il formato (cm 11,3 X 7,5) e la preziosa rilegatura. Con il presente volume si completa la pubblicazione dell'opera di Pascoli, le opere qui raccolte sono: Primi poemetti, Nuovi poemetti, Poemi conviviali, Poemi italici, Le Canzoni di Re Enzio, Poemi del Risorgimento, Inno a Roma, Inno a Torino. Il primo volume, edito nel 2002 e intitolato Poesie era anch'esso curato da Mario Pazzaglia. L'elegante veste e la cura editoriale fanno di quest'opera un vero gioiello da regalare e regalarsi.
Il 'Paradiso perduto' di John Milton di Paolo Rolli a cura di Franco Longoni
Il volume appartiene alla serie beige dei classici «Diamanti», dedicata ai grandi capolavori nelle loro piú storiche versioni in italiano. Del capolavoro di John Milton (1608-1674), Paradise Lost, poema che narra la storia dell'Angelo Ribelle a Dio e della perdita del Paradiso terrestre da parte di Adamo ed Eva, in tutto il Settecento dominò una traduzione unica e incontrastata, quella di Paolo Rolli (1687-1765), non più ristampata da quasi due secoli. Eppure essa fu l'unico tramite attraverso il quale i nostri intellettuali nel secolo dei lumi – e poi poeti come il Parini, il Monti e il Foscolo stesso – conobbero il capolavoro miltoniano. Notissimo è il giudizio di William Blake secondo cui Milton sarebbe stato dalla parte di Satana senza saperlo. In effetti dall'età preromantica in poi lo spirito lib ero dell'Angelo Ribelle, strenuo avversario dell'autorità che s'impone per aprioristico diritto, assicurò al Paradise Lost un'ammirazione tanto vasta e indiscussa da far entrare il poema nel ristretto canone delle più grandi opere espresse in ogni tempo dalla cultura europea.
Due poemetti latini. Elegia a Bartolomeo Fonzio. Epicedio di Albiera degli Albizi, di Angelo Poliziano a cura di Francesco Bausi
L'Elegia a Bartolomeo Fonzio e l'Epicedio di Albiera degli Albizi, composti nel 1473, sono le prime grandi prove poetiche di Angelo Poliziano, e si collocano tra i prodotti più significativi della letteratura umanistica del secondo Quattrocento. Appartengono a due generi poetici fra i più frequentati dagli umanisti (l'epistola in versi e l'eulogium funebre), che Poliziano rinnova e rivitalizza. I due testi rivelano il ruolo politico svolto da Poliziano a sostegno della Firenze medicea. Questa è la prima edizione criticamente fondata dei due componimenti, pubblicati con il corredo di un'elegante versione semiritmica e di un accurato commentario erudito; completano il volume un'ampia Introduzione e una dettagliata Nota ai testi, che ricostruisce la loro storia redazionale. L'edizione limitata di 999 esemplari singolarmente numerati è un gioiello editoriale, a pagine chiuse, per l'eleganza della forma e per la cura del contenuto.
De principe di Giovanni Gioviano Pontano, a cura di Guido M. Cappelli
Il De Principe di Giovanni Pontano (1429-1503), uno dei massimi umanisti, fu scritto intorno al 1465 e pubblicato a stampa nel 1490, è un esempio paradigmatico di "specchio" dei principî umanistici. In esso trova sistemazione il meglio della speculazione politica occidentale, esposta in una prosa brillante in forma di epistola di Pontano al suo giovane allievo, l'erede al trono di Napoli, Alfonso d'Aragona, duca di Calabria. La copiosa annotazione al testo (latino, con traduzione a fronte) mette in luce le radici classiche e gli sviluppi medievali del pensiero pontaniano, nonché i suoi rapporti con la trattatistica contemporanea, individuando vere e proprie "genealogie culturali" per ciascuno dei concetti espressi dall'autore. La traduzione italiana, e lo stile il più possibile scevro da tecnicismi accademici, facilitano l'approccio al testo anche per il lettore non specialista. Tiratura limitata e numerata di 999 esemplari.
Legazioni. Commissarie. Scritti di governo. Tomo II (1501-1503) di Niccolò Machiavelli, a cura di Emanuele Cutinelli Rendina e Denis Fachard
Il secondo tomo di Legazioni. Commissarie. Scritti di governo comprende la testimonianza dell'attività cancelleresca e diplomatica di Machiavelli nel periodo dal 1501 al 1503 in cui fu al servizio della Repubblica fiorentina. Il volume comprende le oltre trecento lettere più importanti vergate a nome dei Signori e dei Dieci di Libertà e Pace, destinate ai comandanti locali dello Stato di Firenze. Questa documentazione, in parte inedita, permette di seguire la formazione pratica di Machiavelli nella gestione dello Stato e di assistere all'elaborazione del suo stile argomentativo.
Percorsi dell'incredulità. Religione, amore, natura nel primo Tasso di Antonio Corsaro
Il volume indaga gli aspetti "eretici" del pensiero tassiano, ovvero quelle componenti di incredulità filosofica che il poeta coltivò durante la sua prima formazione e che denunciò all'Inquisitore di Ferrara nel 1577. L'eternità del mondo, la mortalità dell'anima individuale, le religioni rivelate come strumento politico, l'amore come chiave di accesso a una concezione panteistica dell'universo: questi, in sintesi, gli elementi di eterodossia che affiorano nei Dialoghi e nelle lettere tassiane nel segno di contraddizioni talora sofferte e devastanti. Il volume affronta di seguito, come materia strettamente correlata, la grande poesia dell'Aminta, testo paradigmatico degli aspetti più aperti e spregiudicati del pensiero di Tasso, nonché la sua peculiare fortuna in epoca libertina.
Ragguagli di modernità. Fogazzaro, Pirandello, «La Ronda», Contini, Morante di Angelo R. Pupino
Il filo di Arianna che consente di riaccostare e studiare, in questa raccolta di saggi, scrittori apparentemente distanti tra loro è il concetto di «modernità», intesa nel senso di «consapevolezza di novità rispetto al passato», che traspare dalle pagine delle opere letterarie degli autori trattati da Pupino.