Massimo Di Cataldo
5 domande a Massimo Di Cataldo alle prese con un'estate di fuoco: la promozione del nuovo album, le partecipazioni al Festivalbar…
Sempre "on the road" ma, nonostante tutto, ancora con una discreta voglia di conversare in tutta tranquillità…
– Nel corso della tua assenza dalle scene cosa è successo di particolarmente significativo nel campo della musica italiana, secondo te…
– Il campo musicale in questi ultimi anni si è allargato molto approdando in internet. Ho seguito molto il fenomeno, credo che ancora il potenziale della rete non sia stato giustamente valutato nella discografia. Prevedo ulteriori sviluppi che trasformeranno internet in un alleato della musica, che darà una sempre maggiore libertà di scelta, ma già mi sembra incredibile poter acquistare CD attraverso il computer e vederseli recapitare direttamente a casa propria… parlo di CD originali, perché il mercato della pirateria vera è fuori dal web, per le strade e le spiagge del paese.
– "Veramente" pare disco assai curato, dovrebbe essere anche in grado di toglierti di dosso quella che per te immagino sia diventata una fastidiosissima etichetta… " teen agers idol"…
– "Veramente" è un lavoro molto sentito, non soltanto da me che ne sono autore, ma anche da tutti coloro che vi hanno preso parte e credo che dipenda dai concetti stessi delle canzoni. Per me c'è stato un percorso abbastanza difficile da seguire in questi anni, cercare di portare avanti la mia musica senza rinnegare quella che già avevo fatto. Alla fine mi sembra di aver raggiunto il mio obiettivo, credo che questo sia un disco accattivante, ma ho evitato di strizzare l'occhietto ai semplicismi….
– "Non ti dimenticherò" sembra brano concepito per il mercato europeo… concordi?
– L'arrangiamento di "Non ti dimenticherò" ha risentito molto delle influenze inglesi della mia formazione musicale e chiaramente della maestria di Phil Palmer che ha dato a questo brano una ritmicità che lo fa rotolare per tutta la sua durata con un accompagnamento acustico che si fonde al groove della sezione ritmica… anche secondo me ha un aria piuttosto europea.
– Un altro momento particolarmente riuscito dell’album pare essere "Fumo nero"…
– "Fumo nero" è una canzone allegra e goliardica tutto sommato, è stato molto divertente lavorarci, infatti ci sono alcune frasi del testo in cui si sente che sto ridendo, eravamo tutti di buon umore mentre la stavamo registrando… certe cose vanno così.
– L’ultimo libro che hai letto…
– "L'ignoranza" di Milan Kundera.
– Cosa ti aspetti di vivere con particolare coinvolgimento in futuro?
– Il futuro è una tale incognita che cerco sempre di non crearmi grosse aspettative… spero di star bene con me stesso e con gli altri, di continuare a scrivere canzoni.