pépé bradock

Al brancaleone, sabato 20 marzo 2004

Arriva per la prima volta in Italia uno dei tesori più nascosti della musica elettronica francese. Il Brancaleone, per l’appuntamento del sabato firmato Microhouse, ha l’onore di ospitare lo schivo dj producer parigino Pépé Bradock, per un dj set caratterizzato dall’ipnotica fusione di deep house e di space techno. Microhouse è da anni stregata dalle suggestioni dei suoi vinili. A coadiuvare la performance di Pépé Bradock vi saranno le selezioni dei resident Dozzy, Rumi & Trodini e le videoproiezioni di DDG.

Pépé Bradock

Il culto dell’immagine, la tensione all’apparire, fenomeni tipici dei nostri tempi, non sembrano aver minimamente contagiato Pépé Bradock, che preferisce di gran lunga concentrarsi sul proprio, amatissimo lavoro di dj producer.

Scarne ed essenziali sono le informazioni che circolano su di lui tra i media specializzati, centellinate le sue performance nei club di tutto il mondo. Persino le affascinanti copertine dei suoi dischi, dominate da figure surreali e da tonalità cupe, non contengono alcuna immagine che lo ritragga.

Eppure stiamo parlando di un artista seminale per la club culture internazionale. Basti dire che il brano deep burnt, capolavoro di deep house d’ambientazione spaziale firmato da Pépé nel 2000, è stato l’unico vinile, tra i tanti cd, che i Gotan Project hanno appositamente portato con sé per suonare durante una loro esibizione romana.

Il debutto di Bradock nel mondo della musica avviene nell’età dell’adolescenza come chitarrista in diverse band jazz funk di Parigi. Alla fine degli anni ’80 il suo interesse si sposta sull’hip hop e comincia ad cimentarsi con giradischi, mixer e primordiali drum machines. Sarà l’esplosione dei rave dei primi anni ’90 ad avvicinare questo artista alla musica elettronica, techno ed acid house in particolare.

Le sue prime produzioni, legate a questi generi, compaiono sotto lo pseudonimo di Trankilou sull’etichetta Ark Recordings. Ma Pépé è un soggetto musicalmente onnivoro, si nutre di jazz psichedelico come di reggae, di disco music come di musica classica.

I lavori pubblicati successivamente, firmati come Pépé Bradock, dimostrano volta per volta quanto profonda sia la sua sensibilità e la sua consapevolezza nel rielaborare spunti provenienti dai più disparati contesti sonori.

Il suo gusto inconfondibile caratterizza importanti remix per Cesaria Evora, Manu Chao, Gotan Project, Alex Gopher, Cassius, Blaze, Charles Webster, Block 16 mentre la sua attitudine da dj versatile ed eclettico, capace di alternare momenti di ipnosi ritmica a sferzate di pura energia, strega i clubbers più esigenti del globo.

Il suo ultimo progetto discografico è legato alla serie di 12” Atavisme, di cui la più recente uscita intitolata 4 figura attualmente nelle playlist di Laurent Garnier, Rainer Truby e Howie B.

L'appuntamento con Microhouse 100 feat. Pépé Bradock è per le 23.00 di Sabato 20 marzo in via Levanna, 11 – Roma – tel. 06.82000959 – ingresso 7 €.

Telefono:085.8008513
Fax: 085.8002099
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