Presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo è in corso un interessante evento dedicato al grande pittore futurista italiano
“Giacomo Balla Astrattista Futurista” è il titolo di questa Mostra, curata da Elena Gigli e da Stefano Roffi, che si svolge a Parma.
Fino al prossimo 8 dicembre sarà possibile ammirare e conoscere il percorso artistico di Balla sulla base dei concetti che furono definiti ed espressi nel famoso Manifesto “Ricostruzione futurista dell'universo” (1915).
Il Manifesto, firmato da Balla e da Depero, aveva l'ambizione non soltanto di definire l'estetica futurista nel campo artistico, ma anche di allargarla a quella che era la visione del quotidiano.
Per i futuristi l'arte diventava così un mezzo attraverso cui interpretare tutto in modo nuovo e differente, allontanandosi da quel concetto dell'arte che non avesse altro fine che quello di raccontarsi e di auto-celebrarsi.
Il percorso espositivo racconta a tutto tondo la produzione dinamica di Giacomo Balla con opere che provengono sia da alcune collezioni private, sia dai musei italiani. L'Archivio Gigli di Roma ha, inoltre, messo a disposizione una serie di documenti d'epoca: dalle fotografie ai manifesti.
Il percorso nel quale le opere sono esposte è stato costruito proprio sulla base di quei concetti che furono espressi nel Manifesto: astratto, dinamico, trasparentissimo, coloratissimo e luminosissimo, autonomo, trasformabile, drammatico, volatile, scoppiante.
Dai pastelli che raccontano la luce ai lavori che mettono in evidenza il concetto di velocità, fino ai Cicli delle Stagioni e alle Trasformazioni Forme e Spirito, agli autoritratti e tantissimo altro che mette in piena luce la proposta dinamica e affascinante di questo grandissimo esponente della pittura italiana d'avanguardia.