I Coldplay ad Assago: unica data in Italia

Dopo un disco d’esordio che ha venduto 5 milioni di copie nel mondo, ritornano in scena i Coldplay con il secondo album
"A Rush of Blood To The Head" ed è un altro successo: in cima alle classifiche di mezzo mondo, Italia compresa.

Lunedì 18 novembre 2002 (UNICA DATA IN ITALIA) – Assago (MI) – Filaforum – Via Di Vittorio, 6
INFO: Indipendente Eventi e Produzioni – 0434 20 86 31 – www.indipendente.com
Prezzo del biglietto: 21 euro + diritti di prevendita
inizio concerto: ore 21.00
support band: IDLEWILD

Con il loro album d'esordio "Parachutes" hanno venduto 5 milioni di copie in tutto il mondo, vincendo una manciata di premi come NME e Q Awards, due Brits Awards nel 2001 e il Grammy come Miglior Album Alternativo nel 2002.
Nel giro di pochi mesi il gruppo è passato a suonare dai piccoli pub a festival come T in the Park di Glasgow, per passare poi al The Big Day Out in Australia e finire con un tour americano di successo. Il loro secondo album, A Rush of Blood To The Head, uscito da poche settimane, è schizzato in cima alle classifiche di mezzo mondo (Italia compresa).

Il motivo del loro successo?
Primo, i Coldplay sanno scrivere canzoni. Sì, semplici canzoni, pensate con in braccio una chitarra acustica e il cuore in mano. Secondo, i brani che scrivono ti fanno venire voglia di piangere, o forse urlare di gioia, sicuramente di vedere le cose con un pizzico di positività e lucentezza. Terzo, Chris Martin, il cantante nonché chitarrista (solo acustica), ha una voce che, per la sua varietà di intonazioni, per il suo stile ondeggiante e ridondante (in senso buono), per la sua semplicità, lucentezza ed emozionalità fa spesso pensare a un mito come Jeff Buckley. Quarto, nella loro semplicità pop sanno scrivere canzoni agrodolci che piacciono fin dal primo ascolto ed entrano nella vita della gente.

Risultato?
"Parachutes" è stato un hit internazionale. "A Rush of Blood To The Head", visto il responso delle prime settimane, farà altrettanto, se non di meglio.
La data di Milano è l’unica tappa italiana per vedere questi quattro ragazzi inglesi dal vivo.

A RUSH OF BLOOD TO THE HEAD:
Per "A Rush of Blood To The Head" hanno mantenuto lo stesso team di "Parachutes": Ken Nelson ha co-prodotto e mixato il disco con il gruppo mentre Mark Phytain ha curato la parte al computer. I lavori sono iniziati nell’ottobre 2001, e a Natale la registrazione era già terminata. Tutti erano contenti tranne la band.

“Avevamo la sensazione che le cose fossero andate fin troppo liscie”, ricorda Jonny. ‘Eravamo soddisfatti, ma poi abbiamo fatto un passo indietro e abbiamo capito che non andava bene. Sarebbe stato facile dire che avevamo fatto abbastanza, pubblicare un album in modo da sfruttare l’onda del successo, ma non abbiamo voluto. E ne sono felice, perché adesso abbiamo in mano qualcosa che saremo contenti di portare in tour per i prossimi due anni”.

“Sebbene sia riconoscibile il carattere Coldplay, questo album ha toni più forti dell’altro, è più svelto e più energico. Nello scorso disco c’era più paura, più palese insicurezza, mentre qui quelle sensazioni sono più nascoste”, dice Chris. “Siamo cresciuti un po, abbiamo viaggiato molto e incontrato tanta gente. E anche dal punto di vista musicale abbiamo ascoltato tanto: Echo & The Bunnymen, The Cure, PJ Harvey, Nick Cave, New Order. Negli ultimi due anni siamo stati come una spugna che assorbiva cultura. Ce la siamo bevuta tutta e ora viene fuori in questo disco. Si parla molto dell’energia e della fiducia delle persone di fronte alle preoccupazioni e alle incertezze”.

Durante una pausa fra le registrazioni, lo scorso febbraio, Chris ha intrapreso un viaggio ad Haiti e nella Repubblica Dominicana con Oxfam nell’intento di supportare la campagna a favore di un cambiamento delle regole del commercio mondiale. E’ stato un viaggio estenuante e intenso, con lunghi spostamenti lungo rozze strade rurali per andare a trovare comunità contadine impoverite che lavorano duramente e le cui vite sono state devastate dalle fluttuazioni nei prezzi del caffé sul mercato mondiale o dalle importazion di riso a prezzi da fame negli Stati Uniti. Al ritorno, Chris si è esibito all’inaugurazione della campagna per il Fair Trade (commercio equo) a Trafalgar Square. Una causa sostenuta da tutta la band.

“Chiunque si trovi nella nostra posizione ha una certa responsabilità,'spiega Guy.'Per quanto possa sembrarci strano, molte persone leggono ciò che diciamo, ci vedono in TV, comprano i nostri dischi e ne leggono le copertine, e questa può essere una grande base di partenza. Si può sensibilizzare la gente ai problemi. A noi non costa nulla, eppure se può aiutare qualcuno è proprio ciò che intendiamo fare”. Ma spesso la politica dell’album assume una sfumatura personale. “Abbiamo fatto quest’album come se ogni giorno fosse l’ultimo, volendo tirare fuori tutto, e facendo tutto al massimo”, dice Chris.

“E’ importante fare del nostro meglio e vivere ogni aspetto della vita con convinzione. Trarre il meglio da questa eccezionale opportunità, perché non possiamo credere che ci sia stata semplicemente regalata. E questo discorso si applica al nostro gruppo come alla vita in genere”.
Per informazioni sulla campagna di Oxfam a favore di un cambiamento delle regole del commercio mondiale visitate il sito www.maketradefair.com

BIOGRAFIA:
Chris Martin è cresciuto nel Devon, Will Champion a Southampton, Guy Berryman in Scozia e poi nel Kent, Jonny Buckland nel Galles settentrionale. Si incontrarono alla metà degli anni 90 all’University College di Londra e divennero subito amici. Chris iniziò a scrivere canzoni insieme a Jonny. A Guy piacque quel che gli facevano sentire e si unì a loro come bassista. Will era talmente entusiasta di far parte del team che rinunciò alla chitarra per passare alla batteria. Tutti e quattro condividevano la passione per la musica e una ferma determinazione a fare del proprio meglio. Si incontravano per provare quasi tutte le sere.

"Suonavamo nei bagni, in cantina, perfino nel parco”, racconta Chris. “Qualunque posto trovassimo per suonare”.
“Fin dall’inizio eravamo ben decisi”, aggiunge Jonny. "E dal momento in cui ho incontrato Chris ho pensato che potevamo andare fino in fondo. E ottenere dei risultati".

Incisero un EP di quattro brani stampandone 500 copie. In questo modo nel 1998 ottennero di comparire al festival musicale In the City della città di Manchester. La loro performance attirò l’attenzione di Simon Williams, che li segnalò alla sua etichetta Fierce Panda per un singolo, “Brothers And Sisters”, grazie al quale arrivarono poi all’accordo con Parlophone. Ma pur avendo firmato un contratto con una major, i Coldplay mantengono fieramente la loro indipendenza. Gli piace avere la situazione sotto controllo. Hanno coprodotto entrambi i loro album e sono coinvolti strettamente in tutte le fasi, dai video alla parte grafica (persino la foto sulla copertina di "Parachutes" è stata scattata da loro).

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