Dopo gli apprezzabili tentativi della “Settimana della Cultura” e di iniziative sporadiche come quelle in occasione della Festa della Donna, di San Valentino e dei giorni di Pasqua, da oggi i 419 musei statali e siti archeologici italiani saranno aperti al pubblico gratuitamente l'ultima domenica di ogni mese.
Altre iniziative al vaglio delle amministrazioni vedono la promozione di un'apertura serale dei 30 musei nazionali più importanti (sempre una volta al mese), e un cambio più generale degli orari di apertura al pubblico, che potrebbero iniziare più tardi la mattina e prolungarsi oltre il consueto orario di chiusura al pomeriggio.
La spinta innovatrice deriva dalla constatazione di un ingente calo nelle visite (si parla del 10,44% durante l'anno 2012), un record negativo che non si verificava dal 2009.
La direttrice del reparto dedicato alla valorizzazione del patrimonio italiano del Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) Anna Maria Buzzi, illustra attraverso un comunicato quali potrebbero essere le nuove manovre di cambiamento, che presenterà al vaglio del Ministro portando a supporto dei nuovi progetti anche i risultati di un sondaggio popolare, lanciato sul web nei mesi scorsi.
Dato che bisogna fare i conti anche con un calo delle risorse (umane ed economiche) a disposizione dei beni culturali, si pensa ad un ripristino del biglietto a pagamento per gli over 65 ma con tariffa ridotta (come accade negli altri paesi europei), parallelamente a un'estensione della riduzione del costo d'ingresso per i giovani, elevando il tetto d'età ai 29 anni.
Per mantenere dunque viva e attiva la rete museale nazionale, l'idea è quella di appoggiarsi alle associazioni culturali e di volontariato, nonché alle stesse forze dell'ordine, per garantire in futuro degli standard al passo con i tempi che corrono e permettere a tutti di beneficiare dell'immenso patrimonio artistico italiano.