I libri più famosi sulla criminologia

I libri più famosi sulla criminologia

La criminologia è un ambito di studio che suscita un sempre più grande interesse: a livello accademico sono ormai diverse migliaia gli studenti che ogni anno si appassionano a questo settore e l’offerta didattica è ricca ad ogni livello. Si tratta di una molteplicità di studi perché non vi è un percorso unico per diventare criminologo. Si passa ad esempio dalla laurea in scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza al master in criminologia. Il settore in cui ciascuno intende specializzarsi deve essere la bussola per intraprendere il percorso di studi più vicino alle proprie passioni, tenendo sempre presente che le offerte didattiche in questo campo sono presenti tanto negli atenei tradizionali quanto nelle università telematiche come Unicusano. Dato l’ampio numero di materie che si collocano nell’alveo della criminologia, è ovvio ritenere altrettanto elevata la quantità di libri considerati ormai capisaldi della materia: nel breve elenco che seguirà si troveranno titoli ormai parte della manualistica della disciplina ed altri oggetto di ricerche molto più specifiche.

Manuale di criminologia e scienze forensi

Risulta impossibile stilare un elenco dei libri più noti della materia senza partire da uno dei manuali più utilizzati durante il percorso universitario. Il volume unisce diversi aspetti della criminologia, passando in rassegna le scienze criminologiche, quelle comportamentali e infine quelle neuro criminologiche. Si tratta di un volume non consigliato per quanti si avvicinano per la prima volta alla materia, se non in contesto universitario, perché il linguaggio utilizzato richiede numerose conoscenze preliminari. Secondo gli addetti ai lavori, può essere considerato una bussola anche per coloro che hanno concluso il percorso di studi e sono già entrati nel mondo del lavoro.

Personalità e crimine. Elementi di psicologia criminale – Lino Rossi, Angelo Zappalà

Il secondo libro che si è scelto di menzionare è invece più specifico e va ad analizzare nel dettaglio il cosiddetto “crimine violento”. Si tratta di un’analisi che viene condotta attraverso gli strumenti propri della psicologia criminale e richiamando innumerevoli teorici, è bene specificare perciò che non si tratta di un semplice testo di divulgazione ma un’opera che utilizza un linguaggio più complesso, che richiede una conoscenza di base dell’argomento.

L’anatomia della violenza. Le radici biologiche del crimine – Adrian Raine

Raine è uno psicologo britannico che attualmente insegna Criminologia e Psichiatria nell’Università della Pennsylvania. Il volume citato è considerato uno dei più noti da lui redatti e si ripromette di indagare il legame tra il crimine e le cosiddette “basi biologiche” della violenza, ammesso che esistano. All’interno del volume egli sostiene la tesi della loro esistenza e porta come testimonianza una serie di casi in cui, i geni da un lato e l’ambiente dall’altro, vadano a plasmare una mente criminale, come riaffermato dall’autore in diverse interviste rilasciate dopo l’uscita del libro.

La psicologia criminale minorile – Giorgio Zara

Questo volume indaga un ambito della criminalità che merita un’attenzione particolare, vale a dire quella perpetrata dalle fasce d’età più giovani. In particolar modo, un aspetto che tiene in considerazione riguarda quello della giustizia riparativa e soprattutto della necessità di delineare delle pratiche di intervento che variano a seconda dell’individuo. Non è possibile, secondo l’autore, praticare per tutti i soggetti i medesimi procedimenti a prescindere dalla realtà in cui egli era coinvolto (intesa a 360°, comprendendo perciò l’aspetto neuropsicologico e gli ambiti sociali e familiari).

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