In concerto in Italia i SIGUR ROS
Domenica 13 ottobre 2002 – Firenze – Tenax
Lunedì 14 ottobre 2002 – Milano – Rolling Stone
INFO: Indipendente Eventi e Produzioni – 0434 20 86 31 – www.indipendente.com
Prezzo del biglietto: 20 euro + diritti di prevendita
apertura porte ore: tbc
inizio concerto ore: h 21.00
Sono in quattro.Vengono dall’Islanda, come Bjork. L’anno scorso, con il loro album dal titolo impronunciabile (Agaetis Byrjun) hanno attirato l’attenzione di media e giornalisti specializzati in tutto il mondo, Italia compresa. Negli States la band è diventata un nome di culto specialmente dopo la rivelazione che la loro musica piace molto a Brad Pitt. Un mostro sacro del rock americano come Perry Farrell li ha voluti ad aprire Coachella (il suo nuovo festival), ovvero la versione moderna del mitico Lollapalloza. La band si è poi aggiudicata il Shortlist Prize (equivalente statunitense del britannico Mercury Music Prize) inaugurato quest’anno. Fra gli esperti in giuria figuravano gente come Beck, Trent Reznor, Macy Gray, il produttore Ross Robinson, Mos Def, Dave Grohl e Dan The Automator, tutti concordi nel premiare Agaetis Byrjun. Dopo un tour mondiale che li ha visti suonare negli States, in Brasile e in Giappone, oltre che chiaramente in Europa, il gruppo di Reykjavik si è rimesso al lavoro e da pochi giorni ha finito le registrazioni del nuovo album (dal titolo bizzarro: “( )”), nei Real World Studios di Peter Gabriel, a Bath, in Inghilterra. Band poco incline a farsi pubblicità con i media, gruppo di culto per molti, deve il suo successo a un suono originale e alla eccentrica personalità dei suoi componenti.
Qualche esempio di stravaganza?
A parte il fatto di venire dall’Islanda, non certamente il centro della musica rock fino ad ora, Birgisson, il cantante, si è inventato una lingua tutta sua per le canzoni di Sigur Ros. La chiama “hopelandish”, un misto di islandese e suoni inventati.
Usa spesso la sua chitarra elettrica in modo strano, suonandola con l’archetto di un violoncello.
Dal vivo, ai loro primi concerti, non volevano luci. Candele in quantità, tappeti indiani e un forte odore d’incenso erano gli ingredienti parte integrante dei loro “live show”.
“Svefn-G-Englar” uno dei singoli che li ha fatti conoscere in Inghilterra, durava ben dieci minuti. Non proprio la durata canonica per un singolo. “Bíum Bíum Bambaló”, uno dei brani dell’ultimo disco è la prima versione incisa su disco di un’antica ninna nanna islandese, tramandata oralmente di generazione in generazione. Non è da meno la musica dei Sigur Ros. Loro suonano come una versione moderna dei Dead Can Dance o di This Mortal Coil.
Pensano melodie al rallentatore, con in testa quella cultura chill out che è tipica della generazione elettronica degli anni 90, adottando ritmi mai invasivi, quasi sempre accennati, che sanno di jazz. Costruiscono i brani pensando suoni caldi, vaporosi, liquidi, astratti, avvolgenti che, per attitudine, rimandano al suono dei loro conterranei (i Gus Gus). Abbelliscono le loro suadenti ballate con arrangiamenti per archi maestosi ed emozionalmente toccanti e con trattamenti per chitarra che fanno pensare ai riverberi e alle siderali ambientazioni di Flying Saucer Attack, Godspeed You Black Emperor e, in alcuni passaggi, di Mogwai.
Cosmici come i Pink Floyd, Sigur Ros sono quello che avrebbero potuto essere i Radiohead se avessero scritto un disco con il geniale Syd Barrett dei Pink Floyd.
Il nuovo disco, registrato in Islanda ai bordi di un ex piscina adibita a studio di registrazione e poi mixato da Peter Gabriel conferma, soprattutto nella sua presentazione e commercializzazione sul mercato, quanto Sigur Ros siano “stravaganti”. Non ci sarà infatti nessun titolo (o meglio, il titolo è un segno,“( )”, che corrisponde, appunto, a due parentesi), né tanto meno titoli alle canzoni, nessuna copertina e nessun booklet . “( )” uscirà il 28 ottobre ed è una delle uscite discografiche più attese nel panorama rock internazionale.
BIOGRAFIA
Sigur Ros sono quattro ragazzi di Reykjavik (il chitarrista/cantante Jon Thor Birgisson, il bassista Georg Holm, il batterista Agust e Orri Pall Dyrason e Kjartan Sveinsson alle tastiere). Suonano insieme dal 1994 e, in Islanda, il loro paese, il paese di Bjork e dei Gus Gus (grazie ai quali hanno suonato per la prima volta dal vivo, qualche anno fa), sono stati primi in classifica con il loro disco, AGAETIS BYRJIUN (il primo dei loro quattro album già pubblicati a essere distribuito in tutta Europa).
I primi due dischi, “Von” e “Vonbrigo” (una sorta di remix del loro primo album) sono stati pubblicati solo in Islanda dall’etichetta dei Sigur Ros, la Smekkleysa. Poi, durante un DJ set di un’etichetta inglese (la Fat Cat) a Reykjavik, i Sigur Ros sono entrati in contatto con i DJ che avrebbero animato quella serata. La band islandese ha preceduto il DJ set, suonando dal vivo i pezzi del loro primo album e dell’allora appena uscito SVEFN – G – ENGLAR. I DJ della Fat Cat rimasero talmente impressionati dal gruppo che decisero di metterlo sotto contratto.
Da allora il gruppo ha suonato con diversi gruppi della scena underground americana (i Low, i Fuck). Hanno fatto da spalla a Will Oldham per il suo tour sotto il nome di Bonnie Prince Billy e sono stati gruppo supporter di Emir Kusturica.
Nel 2000, dopo essere stati accolti dalla stampa inglese come una delle più grosse sorprese del 1999, hanno pubblicato il secondo disco prodotto dalla inglese Fat Cat Records, AGAETIS BYRJIUN. I Radiohead li hanno voluti al loro fianco per il tour di Kid A. Dopo il notevole interesse dei media e degli addetti ai lavori il gruppo ha siglato un contratto con la PIAS, etichetta che fa capo alla MCA, per la distribuzione dei loro lavori negli Stati Uniti. Nell'album ci saranno anche quei brani che i Sigur Ros hanno spesso suonato live anche in Italia (lo scorso anno) come “Popplagid” e “Daudalagid”, rispettivamente e opportunamente tradotte in “The Pop Song” e “The Death Song”.
DISCOGRAFIA
SVEFN – G – ENGLAR – Fat Cat, 1999
AGAETIS BYRJIUN – Fat Cat, 2000
