Una raccolta che sfida i confini tra generi letterari
A volte capita di imbattersi in libri che sfuggono alle classificazioni tradizionali, opere che non si accontentano di raccontare storie ma preferiscono raccogliere frammenti di esistenza. “La strada tra gli orologi” di Davide Calafato è proprio uno di questi testi anomali, prezioso proprio per la sua natura ibrida.
Il libro, definito dall’autore stesso come “un quaderno di resistenza emotiva”, si inserisce formalmente nel campo della narrativa, ma in realtà costituisce un esperimento letterario più complesso: una raccolta di pensieri, visioni, frammenti poetici e riflessioni che insieme compongono un ritratto dell’esperienza umana contemporanea.
Nella sua frammentarietà controllata, l’opera offre una visione caleidoscopica della realtà, dove ogni scheggia narrativa riflette una sfaccettatura diversa dell’esistenza. Non è un caso che dietro questa particolare opera ci sia un musicista.
L’autore: musica, parole e ricerca espressiva
Davide Calafato, cantautore e polistrumentista nato in Sicilia e cresciuto a Bologna, porta nella sua scrittura quel senso del ritmo e della composizione che caratterizza anche il suo progetto musicale Nerodiluna. La sua formazione eclettica traspare dalla varietà di registri e riferimenti che popolano le pagine, creando un’esperienza di lettura che, come una buona canzone, sa essere intima e universale allo stesso tempo.
La biografia dell’autore rivela un percorso artistico in continua evoluzione: parallelamente alla scrittura, Calafato esplora attraverso la musica “sonorità intime e testi profondi”, in una costante “ricerca espressiva” che ora si estende anche alla narrativa fantasy, alla quale sta lavorando per il suo primo romanzo.
La sua collaborazione con un collettivo di musicisti e scrittori a Siracusa testimonia una visione artistica che trascende i confini tra discipline, vedendo la creatività come un continuum piuttosto che come compartimenti stagni.
Tra narrazione e poesia: un genere ibrido
Come afferma lo stesso Calafato nella sinossi, “questo non è un romanzo. È una mappa disordinata ma autentica”. Una mappa che non promette di condurre a destinazioni precise, ma di accompagnare il lettore in un viaggio introspettivo, diventando così un compagno di strada per “chi cammina storto, chi sente troppo, chi lotta per trovare la propria voce”.
Questa ibridazione di forme letterarie rappresenta una caratteristica distintiva dell’opera: né completamente narrativa né esclusivamente poetica, si muove in quello spazio interstiziale dove il confine tra generi si dissolve a favore di una libertà espressiva che privilegia l’autenticità emotiva sulla conformità a schemi prestabiliti.
La struttura frammentaria, con i suoi ‘respiri’ (come li definisce l’autore), permette di esplorare “memorie e sogni, ironia e spiritualità” come “fili di una trama che non cerca risposte ma possibilità” – un approccio che riflette una visione contemporanea dell’esperienza umana, caratterizzata più da domande aperte che da certezze.
Un’opportunità per lettori non convenzionali
Il libro, attualmente in fase di pre-ordine su bookabook, sta già ricevendo riscontri positivi dai primi lettori.
Per chi cerca opere che sfidano i confini tra narrazione e poesia, tra diario intimo e riflessione filosofica, “La strada tra gli orologi” rappresenta un’occasione per esplorare un territorio letterario meno battuto ma ricco di sorprese. Un libro che non offre risposte ma, come sottolinea l’autore, “possibilità” – e forse è proprio di questo che abbiamo bisogno in tempi incerti come i nostri.
“La strada tra gli orologi” di Davide Calafato è disponibile in pre-ordine su bookabook. Un’opera che, proprio come suggerisce il titolo, ci invita a trovare la nostra strada personale nel tempo che scorre.