
Giuseppina Pieragostini nasce in provincia di Ascoli Piceno, ove viene allevata con rosari in grammelot e con storie fantastiche contrabbandate per vere. All'età di circa sei anni scopre l'esistenza dei libri quali contenitori infiniti di storie.
Decide di leggere tutti quelli che esistono e quindi di passare a scriverne per conto proprio. Finita la biblioteca del paese natio passa a leggere a Roma dove studia e lavora nel campo della psicologia clinica; intanto, come tutte, fa politica, si marita, alleva figli e bada alla casa. Con il pensiero sempre fisso in testa, che appena avrà un attimo di tempo, scriverà il Grande Romanzo.
Passano i lustri, passano i decenni: il momento non arriva mai. Finché, capita l'antifona, tra un impegno e l'altro, si accontenta di scrivere quello che capita. La vendetta della sepolta viva è il risultato: lei nega disperatamente che sia autobiografico. Ma si sa, fanno tutte così. Con il racconto 'Cascemare', ha vinto il primo premio Anteka città di Erice, e con 'L'invettiva', il primo premio città di Noale.
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