Bolle di sapone: tornano i vecchietti che stazionano quotidianamente al BarLume, il bar di Massimo Viviani, in un altro libro di Marco Malvaldi che fa parte di questa Serie giallo-investigativa e che questa volta li vede protagonisti nel duro periodo del Covid e del lockdown.
Il libro che ha dato origine ai Romanzi del Barlume (adattati, in seguito, anche come Serie televisiva dal titolo: I delitti del Barlume) è La briscola in cinque, pubblicato da Malvaldi nel 2007. A questo ne sono seguiti altri sette, compreso quest’ultimo, Bolle di sapone (2021)
Al centro di ogni storia c’è il bar gestito da Massimo Viviani: la location, cioè, in cui un gruppo di anziani si trova a passare le giornate e non solo. Ogni tanto, infatti, Massimo si trova coinvolto in qualche caso di omicidio che, grazie anche alla spinta e all’aiuto dei simpatici vecchietti, riesce sempre a risolvere con successo.
Durante il Covid
Bolle di sapone è stato ambientato nel periodo del lockdown. La storia inizia a metà febbraio 2020, quando Massimo va a prendere sua madre, Gigina, all’aeroporto, di ritorno da un viaggio di lavoro. Visto l’evolversi della situazione, però, Gigina sarà costretta a coabitare con il figlio.
Si sta, infatti, per entrare nell’emergenza Covid. Dalle prime avvisaglie, tra cui la partita rimandata del Torino a causa dell’inizio della pandemia, si arriva all’inizio del lockdown.
Il lockdown
Chiusi in casa e impossibilitati a uscire, i vecchietti del BarLume cercano di passare al meglio il loro tempo. Provano, soprattutto, a non pensare troppo a quell’isolamento da tutto e da tutti e, sopratutto, dalle loro abitudini. E’ una situazione difficile per loro, li rende insicuri, non hanno più nessuna sicurezza su quello che potrà essere il loro eventuale futuro.
Dato che non possono andare al bar, non hanno molto altro da fare, tranne che sbirciare qua e là sul web alla ricerca di notizie sul virus.
Le abitudini sono cambiate per tutti: l’ambiente del BarLume ora è vuoto e silenzioso. Massimo – come già accennato – sta vivendo una forzata convivenza con sua madre. Alice, invece, la sua fidanzata, vicequestore, si trova in Calabria, dove si era recata prima del lockdown per seguire un corso di aggiornamento per la Polizia e dove è rimasta bloccata.
Bolle di sapone
Nonostante la lontananza, sarà proprio Alice a mettere in moto quel meccanismo che riporterà i vecchietti del BarLume in piena attività investigativa, sia pure in smart working.
In Calabria, infatti, si è appena verificato qualcosa di molto strano e su cui Alice deve indagare. Si tratta della morte misteriosa di due coniugi: lui, che era il proprietario di una catena di pizzerie, è stato ucciso da un colpo di fucile mentre si trovava in un supermercato; lei, invece, pare sia morta a causa di un’ingestione di botulino.
Quando Alice, impegnata a risolvere il caso, si trova, ingenuamente, a chiedere un’informazione a uno degli arzilli vecchietti, li riporta tutti alla vita e li rimette in piena attività.
Nonostante, infatti, siano impossibilitati ad uscire e siano isolati ognuno nella propria abitazione, non si perdono d’animo. Da quella piccola scintilla nasce un vero e proprio fuoco: comunicando in remoto, grazie al supporto del computer e dei telefonini, anche questa volta cominciano a fare il loro solito lavoro.
Tra le loro tante considerazioni fantasiose e le ipotesi strampalate che si scambiano online, condite dal loro modo di fare e di comunicare tipico, simpatico, unico, i vecchietti del BarLume riprenderanno in mano la situazione (e la loro vita) anche se in lockdown. E anche Massimo, come sempre, darà il suo, fondamentale, contributo…
Autore: Marco Malvaldi
Editore: Sellerio
Pagine: 250