
Roberto Saviano nasce a Napoli il 22 settembre del 1979. Dopo la laurea in Filosofia, comincia a collaborare per diverse riviste, soprattutto articoli sulla criminalità organizzata.
La sua passione per la società civile e la sua ribellione contro un sistema di criminalità organizzata che intossica la terra in cui vive lo spingono prima a descrivere le verità sommerse sui suoi articoli giornalisti e in seguito, nel 2006, nel suo libro d'esordio Gomorra, in cui descrive vicende reali legate alle famiglie malavitose che “regnano” incontrastate a Casal di Principe e in tutto il napoletano. La sua scrittura si avventura fino a Scampia, nel cuore di un quartiere in cui faide e scontri fra clan non risparmiano neppure i ragazzi.
Il libro diventa un best seller internazionale, le vicende narrate sconvolgono la parte d'Italia che non vede, o non vuole vedere, la realtà dei fatti. Mettere nero su bianco e narrare con coraggio la vita dei boss della camorra mette il giovane Roberto Saviano in una condizione pericolosa: dopo aver ricevuto ripetute minacce di morte dalla camorra, gli viene affidata una scorta, e ancora oggi l'autore vive una vita “blindata”.
Vieni via con me
Roberto Saviano ha una personalità che trascina, le sue parole arrivano dirette alle persone cui si rivolge, senza filtri, senza eufemismi, con consapevolezza ma senza la rabbia che situazioni di questo tipo portano con se. Forse proprio per la sua capacità di arrivare alle persone la trasmissione Vieni via con me, che l'autore ha condotto assieme a Fabio Fazio dall'8 al 29 novembre 2010, è stato un successo da più di 9 milioni di spettatori a puntata.
Nonostante i temi trattati -che vanno dalle infiltrazioni mafiose al Nord fino al diritto all'autodeterminazione portato nel mass media da Beppino Englaro e Mina Welbi- non fossero “televisivi” e potessero sollevare (come infatti è accaduto) più di una polemica, il programma è stato uno fra i più amati di tutta la stagione televisiva nazionale.
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