
Andrea Pazienza nasce il 23 maggio del 1956 a San Benedetto del Tronto, e presto si trasferisce a Pescara, dove si iscrive al liceo artistico, e in seguito a Bologna per frequentare il DAMS.
Proprio Bologna, città dai mille volti, dalle mille storie, dalle mille vite di giovani che rincorrono, ognuno a modo suo, il senso della vita, è fonte di ispirazione per Andrea Pazienza, fumettista geniale e al tempo stesso oppresso e tormentato dalla vita stessa, come si intuisce nella lettura di Pentothal, quasi un doppio dell'autore, che esordisce con quest'opera sulla rivista Alterlinus, nel 1977.
Andrea Pazienza è stato fumettista ma in parte anche un osservatore fedele e attivo della società giovanile del finire degli anni Settanta, in tutte le sue storie (da Zanardi a Pentothal fino a Pertini e Pompeo) la minoranza dei giovani, le loro storie torbide, la droga, le esperienze sessuali e gli incubi che affliggono una generazione in bilico fra l'essere e il dover essere sono diventate, oggi più di ieri, una testimonianza fedele quanto feroce degli anni a cavallo fra il 1970 e il 1980.
La carriera di Pazienza è ricca di soddisfazioni personali, collaborazioni con le principali riviste artistiche del suo tempo: Il Male, Frigidaire -di cui è cofondatore-, Alter Alter, Comic Art e molte altre, ma non basta all'autore per dimenticare il male di vivere che lo affligge, e che lo consumerà in fretta, a soli 32 anni, in una mattina estiva del 1988.
La rivoluzione di Pazienza è stata assieme artistica e culturale e nel suo percorso artistico, durato poco più di 10 anni, ha saputo dare all'Italia un contributo importante, una chiave per comprendere un mondo spesso oscuro, uno sguardo sincero e dissacrante su quelli che, ancora, vengono definiti argomenti tabù, ché a scoperchiare -metaforicamente- il vaso di Pandora ci rimette sempre, ipocritamente, la buona società che quel vaso ha creato.
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