
Carlo Sturani63 anni è nato e vissuto fino all’adolescenza in un porto ricco di vento e di onde marine. Ha poi vissuto a Bologna e a Mantova come i gabbiani in pianura.
I meravigliosi professori del Liceo degli anni ‘60 gli hanno aperto le porte della poesia e della filosofia del Mediterraneo ed i versi di Alceo e d’Omero hanno invaso l’orizzonte e la memoria .
Da allora ha scritto poesie sui giornalini della scuola e sui quaderni a righe e a quadretti.
Prima del 1970, ha lavato i piatti durante il 68, ha fatto l’autostop fino al polo, ha respirato la luce. Dopo, da medico in terapia intensiva, ha imparato dai malati quanto vale la vita e come sia amica della morte e quanto la storia di ogni uomo è diversa e mai un’occasione persa.
Ha pubblicato una serie di raccolte di poesie con lo pseudonimo di Flacomori.
Fra queste le raccolte dell’esordio dal 2005 all’interno di Gaia , Caldera, Autunno in Lombardia colgono i primi segnali di crisi del nostro modello culturale e anticipano l’emersione della grande migrazione dei migranti e degli uomini infranti esplorata nelle successive opere in Avvento, 1. No storytelling, Ave Maria Lola, La Cicala perse il Sole.
La raccolta (2011-2013) Nuvole con lunghe dita, completata nel giugno 2013 per Gilgamesh Edizioni, poteva essere il filo di Arianna di uscita.
L’aggravarsi dello sterminio di uomini nel Mediterraneo e in Siria in questi ultimi mesi ha riaperto anche in Europa la ferita di guerra che brucia nell’ultima raccolta pubblicata In Guerra (Gilgamesh Edizioni).
Visualizzazione di 2 risultatiOrdina in base al più recente