
Nicolai Lilin nasce nella lontana Siberia il 12 febbraio 1980 dove ha vissuto sino all'età di 18 anni.
Per raggiungere la madre, nel 2003, si trasferisce in Italia, a Cuneo, dove comincia a lavorare come tatuatore. In Italia ha cominciato a scrivere, pagine su pagine, nella sua lingua d'adozione, dando sfogo e liberando quei demoni che lo hanno tormentato per anni.
Un passato tormentato
Ama definirsi "un criminale onesto" e il suo passato in Siberia continua a bruciare. Si è arruolato nell'esercito russo, ha combattuto in Cecenia, ha ucciso. E' stato un delinquente, tutti, nella sua terra lo sono se vogliono sopravvivere. Ha visto la madre partire per assicurare un futuro alla famiglia e il padre emigrare in Grecia. Padre con cui non ha rapporti idilliaci.
Non ha studiato e non ha la laurea, ma la sua scrittura è immediata, cruda e scura. Come i suoi tatuaggi. La sua pelle è dipinta dalle esperienze, dure e al limite, della sua vita.
Un linguaggio in codice, un codice figurativo nero come il passato. E anche nella sua professione di tatuatore ha messo la passione che solo la rabbia instilla.
In Italia il successo
Dal 2010 vive e lavora a Milano. In Italia ha trovato la pace del cuore sposandosi e diventanto padre.
Ma in Italia, il suo genio ha trovato libertà. Nel 2009 pubblica "Educazione Siberiana", l'esplosivo romanzo che narra l'educazione e la formazione all'interno di una banda criminale.
Nel 2010 vede le stampe "Caduta libera", storia personale dell'autore durante la guerra in Cecenia.
Il 2011 accoglie "Il respiro del buio", dove l'autore continua a raccontare la sua straordinaria vita.
Nel 2012 pubblica "Storie sulla pelle"
Un autore prolifico e impegnato, non solo sulle pagine, ma anche in televisione e nel cinema. Il suo romanzo d'esordio, grazie alla Universal Pictures, è diventato un fenomeno del grande schermo, riportando alla ribalta e l'autore e il romanzo.
In televisione conduce programmi per le reti Mediaset e per D-Max.
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