Molto più di una autobiografia, "Funzioni non verbali – Vivere giocando con una matita in tasca" è la vita di un artista che si è votato all’emisfero cerebrale destro, quello deputato, tra le altre cose, all’espressione visiva.
Dall’imprinting del padre Mario Togliani, uno dei maggiori pittori che terra di Virgilio abbia mai conosciuto, all’evoluzione come illustratore per le copertine di Urania, alla scenografia per il cartoon Aida degli Alberi di Guido Manuli, al cinema, con i geniali props per il film Nirvana di Gabriele Salvatores, pagina dopo pagina, Funzioni non verbali racconta in modo divertente e con una scrittura fluente e accattivante, la straordinaria avventura artistica di un uomo che non ha mai smesso di fare il bambino, che gioca a costruire astronavi e città futuribili con pezzetti di giocattoli rotti, che realizza oggetti impensabili come fossero venuti da uno spazio sidereo o da altre civiltà; che come un alieno demiurgo genera mondi fantascientifici, scaturenti tutti quanti dalla parte di emisfero cerebrale destro, laddove, manco a dirlo, si librano le idee che originano dai luoghi delle Funzioni non verbali.
Un’opera che oltre ad accordare piena e legittima dignità letteraria a un artista già completo come Victor Togliani, ha il merito di saper parlare a tutti i giovani che come l’autore abbiano il desiderio di vivere giocando con una matita sempre pronta in tasca.
Autore: Victor Togliani
Editore: Gilgamesh Edizioni
Pagine: 256