Un ragazzino di tredici anni. Una frusta. Un uomo incatenato ad una trave. Così si apre “La Bobbycosa”, l'inquietante storia di un bimbo e del suo rapporto mostruoso con l'uomo che un tempo chiamava “zio”.
La follia del singolo, la ricostruzione frammentaria e onirica della memoria di una vita da bambino.
Il giovane scrittore e regista Yuri Storasi smussa la rigidità di una sceneggiatura per intraprendere uno sconvolgente viaggio à rebours, un percorso ipnotico nei meandri di sogni e ricordi perduti.
Si parte dalla violenza (di un posto umido, senza luce) e si arriva alle immagini di una corsa, al pianto e al dolore di un'infanzia massacrata: in mezzo, attraverso le violenze efferate ed il magmatico tappeto di ricordi sonori di otto anni vissuti in prigionia, la determinazione di un uomo-bambino, deciso a comprendere il perché quella storia, vissuta in prima persona, rimanga una ferita aperta ma con la speranza che si cicatrizzi.
L'autore Yuri Storasi ha dichiarato:
“…Continuavo a domandarmi cosa possa accadere nella mente di un bambino costretto a vivere un'esperienza tanto terribile. Può davvero considerare colpevole chi non è stato in grado di proteggerlo? L'amore può tramutarsi in odio? E tale odio fino a che punto si può spingere? Ero, e sono tuttora sicuro, che ogni individuo costretto a vivere un simile incubo possa reagire in modi molto diversi. Modi che probabilmente non siamo nemmeno in grado di immaginare”.
L’approccio al racconto è rivoluzionario, l’impatto è dirompente, la forma è cannibalizzante: la testimonianza di chi si è trovato a dover ammazzare per vivere.
Impossibile, pertanto, immaginare che “La Bobbycosa” non si possa tramutare in film o in fumetto per rendere con maggiore incisività le dinamiche di un trip dalla cupezza allucinante, a tratti raccapricciante, un tentativo di analisi psichedelica che squarcia con potenza e giustificato “disordine” i muri dell’oblio.
Per maggiori informazioni visitate il sito internet:
www.labobbycosa.com
Autore: Yuri Storasi
Editore: Atlantide
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