David Grossman pubblica per Mondadori un romanzo in versi in cui mette a nudo i suoi ricordi più feroci, la perdita di suo figlio e l'impotenza di chi resta nel mondo dei vivi.
Non è il primo libro in cui David Grossman ricorda e fa partecipe il lettore del terribile ricordo della morte di suo figlio Uri, militare israeliano morto a vent'anni mentre prestava servizio in un'operazione di guerra in Libano. L'originalità dell'ultimo romanzo consiste nella forma di scrittura, in versi, con moduli che ricordano il teatro greco non solo nel verso ma anche nella coralità. Caduto fuori dal tempo è infatti un esperimento corale, in cui compaiono e agiscono molteplici personaggi che si incontrano mentre camminano verso la stessa direzione, verso un Laggiù che li porta fuori dal tempo e dallo spazio, in un ultimo viaggio verso l'Altrove.
È questo un romanzo coraggioso proprio perchè spezza il tabù della morte, e fa vivere ai personaggi quell'esperienza che quasi mai viene descritta in maniera viscerale per una sorta di imbarazzo che accomuna chi legge i libri e chi li pubblica, solitamente si preferisce descrivere le vite, piuttosto che le morti, delle persone.
Andare avanti
Interessante e sincero è il discorso sull'"andare avanti" ciò che devono fare ogni giorno i vivi, coloro che sopravvivono alle tragedie e alla morte dei loro cari. L'esperienza di perdere un figlio infatti si insinua fra le pieghe della vita in modo che il ricordo non è mai abbandonato, in nessun momento. La verità narrata in questo romanzo corale è proprio la persistenza del vuoto che scava questa perdita lacerante, raccontato senza filtri se non quelli letterari della scrittura in versi, ma non per questo meno immediato in lettura.
Autore: David Grossman
Editore: Mondadori
Pagine: 183