Un instant book appena uscito in contemporanea, in Italia e negli Stati Uniti, principalmente incentrato su una lunga intervista fatta da Pitt a Scott Ritter, già marine e per sette anni ispettore Onu.
Il libro spiega e motiva con dati e ragionamenti assolutamente credibili come in questo momento l’Iraq, pur essendo nelle mani di un dittatore folle e pericoloso che va sempre ben controllato da vicino, non costituisca e non abbia mai costituito un pericolo militare per nessuno. Di qui anche la rilevazione dell’assenza di ogni legame tra Saddam Hussein e Bin Laden e del totale avvenuto smantellamento del sistema bellico nucleare, chimico e biologico iracheno.
Un’iniziativa editoriale del genere, oltre a far riflettere un po’ tutti, si spera contribuisca a ricondurre alla ragione anche i più convinti sostenitori dell’intervento militare americano in Iraq che Bush vuole, fortissimamente continua a volere per motivi anche suoi probabilmente. Scott Ritter, tra parentesi, non lo si potrà tacciare di essere un pericoloso sovversivo nemico della Patria, in quanto è sempre stato sostenitore del partito repubblicano ed anche alle ultime presidenziali ha tenuto fede alle sue convinzioni politiche. La guerra all’Iraq, d’altronde, continua a non convincere in tutta Europa ed in altre parti del mondo anche larga parte dell’elettorato moderato-conservatore, oltre a spingere alla mobilitazione masse di pacifisti in ogni dove ed anche negli stessi Stati Uniti d’America, la cui popolazione non va accumunata alla sua attuale discutibile amministrazione.
“Guerra all’Iraq” è un importante documento che mira un po’ a rompere i monotoni equilibri di una informazione sempre più soggetta ai diktat dei grandi interessi economici e della logica delle superpotenze.
Da leggere tutto d’un fiato e da diffondere quanto più possibile.
Autore: William Rivers Pitt
Editore: Fazi
Pagine: 114