Aurora del Valle, la voce narrante, è una giovane donna che, giunta alla soglia dei trent’anni, deve affrontare quasi di colpo il tradimento dell’uomo che ama e la solitudine. Catapultata in una situazione emotiva insopportabile, cerca di venirne a capo recuperando la memoria del suo passato e, in particolare, di alcune fasi della sua vita che le sono rimaste sempre oscure.
Ripercorriamo così, a partire dalla sua nascita nel 1880, una storia avventurosa, centrata attorno al personaggio della nonna paterna, quella Paulina del Valle, coraggiosa imprenditrice, che avevamo incontrato ne "La figlia della fortuna" e che qui assume il ruolo di protagonista. Stabilitasi da tempo in California, decide a un tratto di tornare in Cile e di sposare in seconde nozze l’irriverente Frederick Williams, che si rivelerà negli anni un fantastico complice e compagno. Di mentalità aperta e trasgressiva, Paulina educa la nipote ad apprezzare orizzonti culturali più ampi di quelli della sonnolenta nobiltà cilena e tra le due donne si stabilisce negli anni un legame profondissimo. Aurora e Paulina viaggiano spesso e durante un soggiorno parigino la ragazza s’innamora di Diego Dominguez, giovane cileno che sposerà poco dopo. L’angosciata separazione dal marito e la successiva morte di Paulina porteranno Aurora a un’indagine sui propri primi anni di vita, che da sempre sente oscuri e causa di angosce inspiegabili. Veniamo così a sapere che Aurora, figlia di Lynn Sommers, morta di parto, aveva trascorso i primi anni con i nonni materni Eliza e Tao ed era con il nonno quando questi venne ucciso da un gruppo di uomini mascherati, gli stessi che ricorrono nei suoi sogni.
Il cerchio si chiude grazie al racconto della nonna Eliza, finalmente ritrovata, e a tutte le fotografie degli anni passati che permettono ad Aurora di raccontare la storia della sua vita con una tonalità che ricorda il virato seppia.
Autore: Isabel Allende
Editore: Feltrinelli
Pagine: 267