Va letto, senza dubbio, questo primo libro di Aimee Bender. Ha tutta una sua atmosfera più unica che rara, "fiabesca" quanto basta, che prende, intenerisce, sconcerta, appassiona.
La storia di Mona Gray, insegnante di matematica, è tutto un correre dietro, un dare valori e significati ai "numeri". Numeri che possono, a seconda della loro grandezza, essere sinonimo di buone nuove o di sventure imminenti, di "vita in fase positiva" o di "periodi no". La tragedia è più volte annunciata nel corso della narrazione, ma non avviene mai.
L'idea di morte, di sofferenza, pervade qua e là la quotidianità dei protagonisti, ma finisce per "sfiorare" le loro esistenze come una minaccia che si volatilizza sempre un attimo prima che sia troppo tardi. Mona usa come proprio portafortuna un'ascia che le creerà non pochi problemi in classe con due sue alunne in vena di protagonismo, ostinatamente cerca di vivere "solitaria" senza cedere alla lusinghe dell'amore (sublima mangiando sapone), non sapendo che a scuola, tra colleghi insegnanti, le passioni possono essere in agguato… Esordio più che promettente per la scrittrice californiana che sembra avere molte frecce al suo arco.
È davvero difficile (garantito!) separarsi alla fine del libro dal fascinoso mondo di Mona Gray. Si finisce per rileggersi il tutto
Autore: Aimee Bender
Editore: Minimum Fax
Pagine: 257