Bullet Park

Bullet Park

Autore: John Cheever

Fa benissimo da qualche tempo la Fandango Libri a tradurre e pubblicare in italiano i libri di John Cheever, scrittore di una “America poco scintillante e nazionalista” che si aggiudicò il Premio Pulitzer nel ‘78 (per poi passare a miglior vita solo quattro anni dopo). “L’operazione di recupero letterario” appare assai felice perché ci troviamo dinanzi ad un autore ancora modernissimo e fuori dagli schemi che sa essere argutamente ironico come molto drammatico, in profondità.

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Editore: Fandango Libri
Codice EAN: 9788887517330Pagine: 208Anno di pubblicazione: Libri 2002

Fa benissimo da qualche tempo la Fandango Libri a tradurre e pubblicare in italiano i libri di John Cheever, scrittore di una “America poco scintillante e nazionalista” che si aggiudicò il Premio Pulitzer nel ‘78 (per poi passare a miglior vita solo quattro anni dopo). “L’operazione di recupero letterario” appare assai felice perché ci troviamo dinanzi ad un autore ancora modernissimo e fuori dagli schemi che sa essere argutamente ironico come molto drammatico, in profondità.

I suoi personaggi che certo non vivono ricorrenti “sogni americani”, spesso eternamente in conflitto con se stessi, se non trovano rifugio nell’“anomalia stuzzicante”, nell’organizzazione fantastica di eventi straordinari, sopportano assai male la tranquillità solo apparente di una certa provincia statunitense abitata da borghesi rinchiusi ognuno nel suo fortino di finte sicurezze o di certezze familiari in ogni caso in precario equilibrio nel loro rapporto con la vita reale.

I due personaggi principali di “Bullet Park” hanno forse modi di vedere le cose diversi; uno cerca di mettere ordine nelle sue giornate attraverso un forte attaccamento a moglie e figlio; l’altro a lungo ricerca conforto nelle “pareti dipinte di giallo” di alcune case di cui è ospite mentre è alla ricerca di un suo alloggio definitivo. Entrambi non hanno comunque portato a termine il viaggio dentro se stessi. Sullo sfondo una realtà come “Bullet Park” che offre confortanti soluzioni abitative, ma scarso contatto umano. Ed alla fine la noia corrode le speranze, spinge al gesto folle che può essere portato alle estreme conseguenze come fermato miracolosamente in tempo. Cheever delinea bene i suoi personaggi e chi gli fa da contorno, le donne, i ragazzi che ruotano intorno alle angosce esistenziali di due uomini costretti ad assumere stupefacenti o a sognare vite parallele per andare avanti.

Lo scrittore americano spesso nelle pagine del libro fa vivere alle sue “creature” viaggi in Italia, ad Orvieto, addirittura spaccia la figura più “schizzata” del suo romanzo, “l’amante della pittura gialla”, come traduttore di Montale, a ribadire comunque un rapporto molto buono con il nostro Paese e la sua cultura. Una cosa che lusinga se arriva da uno scrittore del valore e dell’originalità di John Cheever. Da leggere e rileggere.

Bullet Park

Autore: John Cheever
Editore: Fandango Libri
Pagine: 208

Fa benissimo da qualche tempo la Fandango Libri a tradurre e pubblicare in italiano i libri di John Cheever, scrittore di una “America poco scintillante e nazionalista” che si...

 

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