Era il 1991 quando l'Einaudi pubblicò Il Vangelo Secondo Gesù Cristo, romanzo che ha subito fin dalla sua prima pubblicazione una forte censura dal parte del mondo cattolico per la libertà con cui l'autore ha ripercorso la storia del Cristo e la descrizione degli avvenimenti descritti nei testi canonici.
Caino (Caim) in un certo senso ripercorre lo spirito del romanzo precendente, perchè gli avvenimenti sono raccontati con un forte spirito critico, che è uno dei tratti che più contraddistigue lo scrittore portoghese, nobel per la letteratura nel 1998.
Fra angeli che arrivano in ritardo per il sopraggiungere di problemi fisici alle ali, la vera storia dell'Arca di Noè ed Eva che corrompe il cherubino posto a guardia del Regno dei Cieli e tutta una serie di personaggi riveduti e corretti, sempre per licenza letteraria di Saramago, il libro si rivela come l'opera più matura e lucida dello scrittore, la cui libertà di pensiero ha portato fino ai confini in ogni sua opera, a rimarcare il ruolo dell'uomo del mondo.
L'ironia con cui José Saramago affronta e sempre ha affrontato le sfide poste dalla critica e della parte dell'opinione pubblica per la quale l'autore è additato come blasfemo senza possibilità d'appello è la chiave di lettura del libro, in cui, a detta dell'autore stesso, i protagonisti principali sono due, uno è Caino, l'altro è Dio.
La grande letteratura, dice la moglie di Saramago sul blog ufficiale dell'autore, non può lasciare indifferenti, è fatta per conficcarsi nel lettore come un coltello nella pancia. Con questo a indicare che la via della letteratura è la rottura di schemi preesistenti, il ragionamento lucido e personale sulla storia, e di conseguenza sul mondo. In quest'ottica non c'è volontà di polemica ad ogni costo: è un uomo che racconta una storia, ai lettori lascia lo spirito con cui accoglierla.
Autore: José Saramago
Editore: Feltrinelli
Pagine: 142