“Io, morto per dovere”: la storia di Roberto Mancini, il poliziotto che fu il primo a denunciare il disastro e le responsabilità della Terra dei Fuochi
Luca Ferrari e Nello Trocchia sono due giornalisti che si occupano da sempre di denunciare le azioni criminali che troppo spesso definiscono la storia recente del nostro Paese.
Trocchia, collaboratore de “Il Fatto Quotidiano”, è attualmente costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce che ha ricevuto in seguito alle sue inchieste su mafia e camorra.
Ferrari è stato il primo giornalista a realizzare e pubblicare un'inchiesta che ha messo in luce proprio la figura di Roberto Mancini: un uomo da ricordare per il suo grande impegno e per il suo coraggio.
Roberto Mancini
La sua è una storia che è stata per troppo tempo dimenticata, ma oggi il nome di Roberto Mancini si riappropria della giusta e dovuta visibilità grazie a questo libro e alla fiction realizzata su di lui e che vede protagonista Beppe Fiorello, autore anche della prefazione.
Il percorso di vita di Mancini è stato abbastanza peculiare: dalle file della sinistra extraparlamentare, in cui ha militato quando era ragazzo, si trovò a scegliere di indossare la divisa diventando un poliziotto. Fu un cambiamento sicuramente radicale, ma con il quale delineò proprio la forza della sua azione: un'azione volta sempre al bene, alla giustizia e alla legalità.
La Terra dei Fuochi
La sua abilità investigativa e l'integrità morale lo portarono a scoprire, quasi venti anni prima, tutto quello che ruotava attorno alla Terra dei Fuochi: quel lembo di terra campana dove sono stati sotterrati illegalmente rifiuti altamente tossici e pericolosi per la salute, azione criminale di cui ancora oggi si pagano le conseguenze.
Lo stesso Mancini, a causa dei continui sopralluoghi nelle zone inquinate, si è ammalato di cancro ed è morto nel 2014.
Lo scandalo del silenzio
Il suo lavoro fu molto prezioso, gli permise di portare alla luce, molto tempo prima di quanto è stato fatto, quello che accadeva nella Terra dei Fuochi e il collegamento malavitoso e il giro di affari tra camorra e mondo imprenditoriale e politico. Nonostante questo, la sua prima informativa venne vergognosamente chiusa in un cassetto.
Nel libro di Ferrari e Trocchia il silenzio viene rotto e oltre alle testimonianze delle persone che gli sono state vicine, i suoi colleghi, la moglie, la figlia, c'è anche tutta la documentazione del lavoro di indagine svolto da Mancini e, in particolare, la seconda informativa sulla Terra dei Fuochi che il poliziotto scrisse proprio negli ultimi anni della sua vita.
Autore: Luca Ferrari
Editore: Chiarelettere
Pagine: 150