Uno sulle prime può pensare: “ Cosa sarà mai questo libro?”.
Un saggio “epistolare” sulla scuola, l’autodafè accorato di un professore pentito, lo sfogo libertario di un docente a caccia di nuove motivazioni e di spazi d’espressione e d’insegnamento sufficientemente autonomi nel bailamme di una scuola nazionale eternamente prigioniera di un ormai cristallizzatosi e conservatore “mancato cambiamento”? Un po’ di tutto, ma niente in particolare, potremmo dire…
Ferraris riesce a rendere interessante e digeribile un argomento assai spinoso, grazie ad uno stile moderno, ritmato che rende il tutto una felice narrazione dello stato d’animo di un insegnante sveglio e innovativo nei suoi metodi didattici che si trova a scontrarsi con una quotidianità scolastica routinaria e poco stimolante che alla fine lo costringe ad uscire dai ranghi e ad intraprendere altre professioni.
Lo scrittore genovese rende molto bene l’inutilità pratica di un certo modo stantio di intendere l’insegnamento, mediante l’uso “politicamente scorretto” di una buona dose di incisiva autoironia ed un “veloce raccontar” un po’ surreale che rimanda ad una certa letteratura inglese “off” di questi anni. "Libero docente” si legge con facilità e rappresenta una piacevole sorpresa in un attuale panorama di uscite editoriali non sempre particolarmente entusiasmante.
Prefazione dell’ex ministro della (allora ancora Pubblica…) Istruzione.
Autore: Mizio Ferraris
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 192