Nella Repubblica di Santa Margherita

Nella Repubblica di Santa Margherita

Un campo veneziano e le sue molteplici affabulazioni: l'oleografia dei sestieri popolari e la folla degli scioperanti con le bandiere rosse, il Primo Maggio ed il carnevale, un immaginifico capo-portuale chiamato Pastassuta ed una repubblica proclamata all'osteria.

Categoria: Codice EAN: 9788885318960Pagine: 370Anno di pubblicazione: Libri 2003

Un campo veneziano e le sue molteplici affabulazioni: l'oleografia dei sestieri popolari e la folla degli scioperanti con le bandiere rosse, il Primo Maggio ed il carnevale, un immaginifico capo-portuale chiamato Pastassuta ed una repubblica proclamata all'osteria.

Un secolo fa, la nascita della politica di piazza a Venezia: tutt'intorno, le botteghe e i caffè, affollati di scaricatori e artisti, e le visioni stupefacenti dei primi cinematografi. Miti veneziani e riti sovversivi si incarnano nella "Repubblica di Santa Margherita", nata come allegra parodia delle Serenissima ma divenuta presto, nei tumulti del primo dopoguerra, emblema del "bolscevico quartiere" in cui si concentrerà lo scontro tra movimento operaio e squadrismo fascista, destinato a lasciare sul campo morti e feriti. Come scrive Emilio Franzina nella prefazione a questo volume, "i luoghi in cui viviamo son fatti di storie", e tutto questo accadeva, un secolo fa, in quello stesso Campo Santa Margherita oggi dai più conosciuto come il cuore della Venezia studentesca e della sua socialità."

Un po' Trastevere e un po' Rive Gauche, Dorsoduro si avviava in verità a essere – in barba ai molti che ancora si sotinavano a considerarlo un suburbio di poco conto – il baricentro dell'economia cittadinia. Il segnale fondamentale in questa direzione era stato, nei primi decenni postunitari, il trasferimento delle attività portuali dalla loro secolare collocazione in bacino S. Marco alle nuove banchine di S. Basilio e S. Marta. Non sarà quindi un caso che campo S. Margherita, che di Dorsoduro è la piazza, il centro e il palcoscenico, raggiunga la massima vitalità sociale e politica proprio nell'intervallo compreso tra la piena affermazione della nuova Stazione Marittima – che sottrae all'Arsenale il primato economico e immaginario della città operaia – e il suo successivo declassamento a opera di Porto Marghera, divenendo nel frattempo l'interfaccia tra la città tradizinale, monumentale e marmorea, e la nuova Venezia metallica e mutante delle gru e dei binari, che la veniva abbracciando da occidente".

Nella Repubblica di Santa Margherita

Autore: Giovanni Sbordone
Editore: Nuova Dimensione
Pagine: 370

Un campo veneziano e le sue molteplici affabulazioni: l'oleografia dei sestieri popolari e la folla degli scioperanti con le bandiere rosse, il Primo Maggio ed il carnevale, un immaginifico...

 

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