Umberto Eco non è certo nuovo alla sperimentazione in cui fiction e storia si annodano creando una trama che avvince il lettore e soddisfa allo stesso tempo la sete di conoscenza.
La trama del romanzo Il Cimitero di Praga riprende le atmosfere di un altro capolavoro dell'autore, il Pendolo di Foucault, pubblicato più di vent'anni fa, nel 1988.
Il nuovo romanzo di Eco si svolge nel XIX secolo, fra città europee in cui le pratiche occulte e i poteri sotterranei fanno parte della storia: Torino, Palermo e Parigi.
Il personaggio principale de Il Cimitero di Praga è certo una figura nata dalla fantasia dell'autore, ma il falsario che, a detta dello stesso autore “si candida a diventare il personaggio più antipatico e cinico della letteratura”, in realtà sembra più verosimile delle altre figure che si aggirano per le pagine del libro, loro sì, realmente esistite in un lontano passato.
Il Capitano Simonini
Il protagonista del libro è un falsario di professione, il cui odio contro gli ebrei, pare ereditato dal nonno, è alla base di tutti i lavori che svolge per i vari servizi segreti in Italia, in Francia e in Russia. Le sue azioni si inseriscono in un quadro storico reale, in cui Simonini, personaggio di fantasia, interagisce con personaggi storici realmente esistiti, da Ippolito Nievo al Generale Dreyfus, fino ad essere incaricato di redarre i famigerati Protocolli dei Savi Anziani di Sion.
Il Cimitero di Praga e la storia
Nel romanzo di Eco compaiono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, come testimonianza di un passato capace di credere a tutto pur di giustificare l'odio e le azioni che hanno portato Hitler ad attuare il suo terribile piano della soluzione finale.
I documenti sono notoriamente dei falsi storici, delle clamorose menzogne cui tuttavia l'Europa dei primi del Novecento credette. E inserire dei documenti del genere in un romanzo, per Eco, non è che un modo per smascherarne, ancora una volta, il vero scopo e, data la sua profonda conoscenza della storia, la vera provenienza: i protocolli di Sion altro non sarebbero che una rivisitazione, cambiando il bersaglio, del testo indirizzato alla famiglia Bonaparte, scritto dall’avvocato Maurice Joly.
Autore: Umberto Eco
Editore: Bompiani
Pagine: 523