È un saggio storico quest’ultimo lavoro di De Crescenzo, lunga lettera al nipote Michelangelo per spiegargli il pensiero dei miti greci. Si parla quindi di mitologia. Il libro è diviso in parti in ognuna delle quali c’è un argomento centrale che viene sviscerato dall’autore, che come sempre riesce a coinvolgere i lettori, per questo viene spesso definito uno “scrittore divulgativo”.
Prima sezione
È dedicata agli dei. Si parte da Narciso, innamorato di se stesso e della propria immagine, per arrivare al viaggio di Orfeo negli Inferi per portare indietro Euridice che però non gli dà retta e girandosi rende vana la sua discesa nella casa di Ade.
Narra anche della passione di Amore e Psiche, di Prometeo che inganna gli dei a favore degli uomini regalando loro il fuoco. Non mancano le avventure sentimentali di Afrodite e le pazze avventure di Dionisio, dio del vino. E sempre in merito di virtù, e anche vizi degli dei, non si dimentica di inserire anche la bella Era e Zeus, impegnati in fastidiose liti coniugali.
Seconda sezione
Nella Grecia non c’erano solamente dei, ma anche eroi, ed è a questi che è dedicata la seconda parte dell’opera. Sono i più gradi di loro ad essere parte del libro di De Crescenzo.
Ci sono Teseo, salito alla ribalta dei riflettori per aver ucciso il Minotauro, poi Paride che scatena la guerra di troia con il rapimento di Elena. Arrivano poi Ettore e Achille, fortissimo, ma con il suo tallone!
Il più fico tra gli eroi
Ed eccolo, il più fico tra tutti gli eroi, il mitico e impareggiabile Ulisse, cui è dedicata la parte finale del libro. Inizia dal suo ruolo nella guerra di Troia per passare alle avventure: l’incontro con Polifemo e la maga Circe, le sirene che cercano di circuire lui e i suoi compari, il ritorno a Itaca da Penelope che per venti anni non ha fatto che attenderlo!
Sono le più note e importanti storie greche che De Crescenzo narra con la sua solita ironia e leggendo questo libro si capisce che in fondo, passano i secoli e anche i millenni, ma le vicissitudini umane rimangono sempre le stesse. I miti greci nati a quel tempo sono entrati nella letteratura fatta da altri, come ad esempio in quella di Dante, per arrivare fino a noi ed essere raccontati da questo grande maestro che sa far apprezzare anche le storie più antiche e per alcuni noiose.
Autore: Luciano De Crescenzo
Editore: Mondadori
Pagine: 177