Al suo quarto libro, dopo Il Sovrapporsi delle immagini (1993), La specularità inversa (1997) e Contingente libero (1999), Sante De Pasquale, pensatore brillante e artista versatile, continua quell’attitudine compositiva che lo vede impegnato come Poeta- Filosofo nella costante ricerca del sé e dell’altro.
Fisica Semantica non è un’Estetica, o meglio è un’Estetica Estraniata, che parte non dal punto di vista del lettore, ma del creatore. Il fine non è l’appagamento del gusto di chi legge o ascolta le poesie, ma è la materializzazione dell’esperienza creativa dell’artista: la poesia è una terra franca, in cui il poeta, attraverso l’esperienza demiurgica dell’assoluta libertà, fa un sofferto lavoro di ritrovamento di sé e di riflessione sull’altro.
Tuttavia, non è un lavoro autoreferenziale: attraverso la sua opera, il poeta offre all’altro la sua esperienza e lo coinvolge direttamente. La poesia è vista come “la casa madre” all’interno della quale è racchiusa la propria verità e compito del poeta è portarla fuori, offrirla agli altri.
Quella di Sante De Pasquale è un’estetica sognatrice e visionaria, che anticipa la manifestazione fulminea della tensione creatrice che si radica nell’essere più subitaneo dell’uomo e che riesce a cogliere le vibrazioni della sua esistenza. La modalità di questa indagine ontologica è lo scardinamento dell’Io alla ricerca di visioni, immagini, scenari figurativi in grado di dischiudere agli occhi del lettore tutto il loro potere se-duttivo, cioè quel potere di condurre a sé l’essere attraverso la magia del suscitare.
Autore: Sante De Pasquale
Editore: Di Felice Edizioni
Pagine: 80