La giornalista ed ex direttore dell'Unità, Concita de Gregorio, ha pubblicato per l'Einaudi un libro in cui scandaglia e ci fa riflettere sul più grande tabù contemporaneo: la morte.
Talvolta i bambini fanno delle domande cui nessun adulto è preparato a rispondere. Una volta la più grande paura dei genitori era quella di affrontare i discorsi riguardanti il sesso, grande tabù fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, successivamente ridimensionato grazie alla secolarizzazione della società, all'emancipazione, a una nuova visione del mondo e dell'amore.
Oggi per l'uomo occidentale, il grande tabù è la morte.
Come spiegare ai nostri figlio perchè si muore?
Come discutere con loro della caducità dell'esistenza, della finitudine umana, della malattia?
Ciò che vorremmo per i nostri figli è risparmiar loro il dolore e l'angoscia che proviamo ogni giorno davanti al calvario della malattia, capitata a noi o ai nostri cari. Eppure i bambini come noi vivono nel mondo, e capiscono che fra noi e l'eternità esistono degli ostacoli insuperabili. Quando finalmente riusciremo a capire che ogni vicenda fa parte del ciclo della vita, in quel momento troveremo anche attimi di felicità in situazioni in cui il dolore sembra soffocare ogni cosa.
Riscoprendo il modo dei piccoli, quella coscienza capace di dare significato ad ogni gesto, ad ogni dettaglio anche se insignificante per la maggior parte degli adulti.
Inchiesta narrativa
Il libro di Concita De Gregorio è un'inchiesta narrativa che ci porta nel cuore dei piccoli gesti che danno senso alla quotidianità e alla vita dell'uomo. In una società che talvolta dimentica la responsabilità individuale, l'importanza di un incontro casuale, la dolcezza che può scaturire dalle ultime parole di un malato.
Un libro per affrontare la vita con una consapevolezza nuova, per rafforzare il nostro percorso, e superare le nostre più grandi paure, affrontandole a viso aperto.
Autore: Concita De Gregorio
Editore: Einaudi
Pagine: 122