La comunità dei sogni è un romanzo di fantascienza che si prende gioco con ironia e leggerezza di trent’anni di postmodernismo. Lo stile di Daniele Vazquez è proprio quell’“esercizio ingenuo della realtà” contro cui gli autori postmoderni si erano sempre scagliati. L’autore utilizza un immaginario vintage della fantascienza anni ’50 e ‘60, fatto di droidi, razzi, alieni e poteri psy, ma li miscela con un’interpretazione fantastica della filosofia contemporanea, fatta di dispositivi, rizomi, biopolitica, stati d’eccezione e società del controllo, che restituisce in una forma trasfigurata e piena di humour.
Un cocktail esplosivo che non ci racconta solo una storia avvincente ritmata da continui colpi di scena e rovesciamenti di prospettiva, ma ci sprofonda in una società del futuro verosimile fin nei minimi dettagli. Verosimile perché piena di piccole “stranezze”, questo romanzo sembra suggerirci che il reale sarà strano e che lo strano sarà razionale. Insomma lo scenario di questo libro è un mondo “weird” e la storia potrebbe essere considerata, con le dovute differenze, vicina al filone “new weird” della fantascienza britannica contemporanea.
L’autore è un antropologo urbano, suo è un articolo dal titolo “Il postmodernismo è accaduto prima di noi” pubblicato sul magazine d’arte contemporanea Drome: con gli scenari di questo romanzo sembra precisare che il postmodernismo è un’invenzione destinata a tornare ancora.
Nel mondo del XXII secolo tutto è cambiato radicalmente, eppure certi dialoghi dai quali traspare la nostalgia per un’epoca finita da un pezzo in cui in vi erano videofonini, tv satellitare, chat, blog e social network, in cui la cultura era ancora digitale e si poteva leggere su uno schermo, allude a una postmodernità del futuro, un’epoca uscita fuori da un’apocalisse linguistica che, domani come oggi, è fallita (cosa ben diversa dal dire che è semplicemente finita).
Ma non si troverà traccia di eterni ritorni, le forze in campo sono molteplici e la contesa per stabilire il principio del reale che verrà, sembra dirci l’autore, è sempre aperta e non avrà sempre lo stesso vincitore in tutte le epoche.
Autore: Daniele Vazquez
Editore: Gilgamesh Edizioni
Pagine: 388