Scrissi “La popolazione del terzo occhio” nel periodo in cui i miei figli frequentavano le scuole medie ed avevano l’età dei protagonisti del libro. Quando ebbi a disposizione un po’ di capitoli decisi di sottoporli al loro spietato giudizio, preoccupata per la scuola di pensiero che li distingueva: “siamo grandi e non vogliamo una mamma artista”.
Detto ciò iniziai a leggere, anche se temevo di non riuscire a catturare la loro attenzione. Quando i capitoli finirono, lasciando la storia in sospeso in quanto il libro non era ultimato, si arrabbiarono moltissimo ed esclamarono: “Non puoi lasciarci così, non è valido….”
Lo ritenni un commento meraviglioso e continuai a scrivere avendo cura di tenerli aggiornati.
Ricordo tutte le sensazioni che provai nell’inventare il personaggio misterioso del libro, per giorni mi sembrò di averlo attorno, gli parlavo e mi muovevo come lui usando un linguaggio da adolescente che scatenava sguardi dubbiosi ai miei figli. Una sera sentii di essere pronta, avevo maturato la sua personalità e mi sembrò perfetto. Scrissi tutta la notte e conclusi il libro.
Autore: Mary Griggion
Editore: CIESSE Edizioni
Pagine: 144