Mentre un gruppo di pittori sta dipingendo dei cavalli in un prato, due animali si avvicinano a Prospero, che dipinge con uno stile non convenzionale. Iniziano una discussione sull'arte e il pittore, per far capire ai cavalli di cosa si tratta, li porta in un piccolo museo. Quelli ne escono esaltati e sfidano il pittore a una gara artistica. I cavalli non sanno come procedere, allora chiedono aiuto a Xanto, un cavallo da ippodromo che tutti credevano pazzo, invece aveva solo una sensibilità particolare. Alla fine l'idea viene trovata grazie all'aiuto di due asini, animali da sempre snobbati, ma che si rivelano particolarmente intelligenti: gli equini allestiranno uno spettacolo teatrale, unica forma d'arte possibile quando mancano le dita. Prospero nel frattempo è disperato perché non riesce a trovare un mecenate. Risponderà al suo annuncio solo Berenice, una ragazza dai capelli bianchi che vive in un'immensa villa piena di piccioni. Pretende di controllare il suo lavoro e quando capisce che il soggetto dell'opera sono i cavalli fa intervenire i suoi piccioni, che lordano tutto di escrementi. Nel giardino della villa c'è anche uno scultore, Nestor, impazzito proprio perché i piccioni sporcavano tutto quello che cercava di fare. Prospero e Nestor vanno a cercare i cavalli e vedono che i piccioni hanno colpito in tutta la città, sporcando tutto ciò che ricordava un cavallo. Anche i cavalli teatranti subiscono l'attacco, allora si alleano con Prospero per scoprire il motivo di tanto odio. Vengono a sapere da una tartaruga che Berenice era una sorta di bambina prodigio, ma non ha più potuto suonare il pianoforte per una brutta caduta da cavallo. Quello che lei non sa è che il cavallo aveva solo cercato di difenderla dal morso di un serpente. Decidono allora di unire le loro forze per creare uno spettacolo teatrale che metta in scena la vera storia di Berenice.
Autore: Carlo Salvoni
Editore: Gilgamesh Edizioni
Pagine: 180